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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  ISBN: 978-88-941045-8-5

  A cura di Pantaleone Sergi

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Covelli, Italo

Italo Covelli [Palmi (Reggio Calabria), 24 aprile 1932 – Napoli, 2 ottobre 2008]

Uomo di scienza, docente universitario, accademico, nacque dal magistrato Eugenio e dalla gentildonna Bianca Benedetti, quinto dopo quattro sorelle. A Palmi rimase poco perché il padre, per ben undici anni magistrato di Corte d’Assise presso il locale Tribunale, fu trasferito a Napoli presso la Procura del Re. La dichiarazione di nascita, con il nome di Italo Arnaldo e Augusto, come risulta dagli atti dello stato civile, è stata resa al Podestà del tempo, avv. Vincenzo Silipigni, in presenza dei testimoni avvocati Adolfo Ferrari e Saverio Zinzi. Nella chiesa Madre, invece, ha ricevuto il Sacramento del Battesimo avendo come padrino il farmacista Bonsignore. Fino a quando la famiglia Covelli è rimasta a Palmi (12 aprile 1935) ha dimorato in via Pitagora dove l’amministrazione statale aveva costruito appositi alloggi per gli impiegati.
A Napoli il piccolo Italo ha fatto gli studi elementari, medi, superiori e universitari e nel 1956, giovanissimo, si laureò in Medicina e Chirurgia col massimo dei voti e la lode.
Nella stessa Università è rimasto dal 1957 al 1967, prima come assistente volontario (1957-1960) presso la cattedra di Patologia Generale, poi come assistente straordinario (1961-1962) e infine assistente ordinario (1962-1967). Conseguita nel frattempo la libera docenza in Patologia Generale, il 4 giugno del 1961 si è unito in matrimonio con Anna Zuppa, figlia del medico radiologo professor Armando, la quale gli diede due figli, Eugenio e Bianca entrambi medici.
In occasione del viaggio di nozze ha voluto sostare e visitare Palmi, città che gli aveva dato i natali, rimanendo commosso e, nello stesso tempo, colmo di gioia. A seguito dell’assegnazione di un contributo per la prosecuzione di una missione scientifica in Francia per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha frequentato per diversi mesi il laboratorio di chimica biologica della facoltà di Medicina e Farmacia di Marsiglia e di Parigi per compiere indagini sperimentali sulla biochimica e sulla patologia degli ormoni tiroidei.
Successivamente, essendo risultato vincitore di una borsa di studio della Nato per ricerche nelle discipline attinenti alla biologia, ha svolto importanti studi presso il dipartimento di endocrinologia del National institute of arthritis metabolism and digestive diseases in Bethesda (Usa) portando a termine ricerche particolari riguardanti i rapporti tra struttura terziaria e funzione delle proteine. Brevi periodi li ha trascorsi pure presso le università di Oxford (1979) e di Bruxelles (1983) per svolgere ricerche in campo della genetica dei microrganismi e della diagnostica infettivologica di laboratorio.
Il suo percorso accademico era iniziato con un grande punto di riferimento della Medicina napoletana e internazionale quale era Luigi Califano. All’Istituto napoletano è rimasto fino al 1971 come aiuto ordinario (qualifica conferitagli sin dal primo novembre 1967) ricoprendo, nel biennio 1968-69 anche le funzioni di professore incaricato della seconda cattedra di Patologia Generale dell’Università di Palermo e direttore incaricato dell’Istituto di Patologia Generale all’università di Perugia nel successivo periodo 1969-71. È stato direttore dello stesso Istituto presso l’Università di Messina fino al 1974 e quindi, dopo avere ottenuto la cattedra di Microbiologia, si è trasferito all’Università Federico II di Napoli per rimanervi fino al 1984. Durante i tanti viaggi compiuti da Napoli a Messina e viceversa, per svolgere la sua attività presso l’ateneo siciliano, più volte ha voluto fare delle brevi soste a Palmi.
Studioso attento delle principali tecniche di patologia sperimentale, non mancò di interessarsi di problemi concernenti la fisiopatologia e la biochimica degli ormoni tiroidei, apportando numerosi ed originali contributi. Nel 1969, per la rilevanza delle sue ricerche, l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il premio Carlo Erba alla memoria del dr. Giovanni Pauletta. 
È stato autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali riguardanti argomenti di fisiopatologia della ghiandola tiroidea (1956-1966), il meccanismo d’azione di taluni fattori di crescita epiteliale (1966-1974), le più recenti biotecnologie diagnostiche in Microbiologia e infine l’attività antibatterica di nuove molecole antibiotiche e antimicotiche. Autore di trattati di Medicina, Fisiopatologia, Microbiologia e Medicina di Laboratorio, primo fra tutti il famoso Trattato di Patologia Generale, realizzato in collaborazione con il Prof. Luigi Frati, ha scritto pure tre trattati per gli studenti di medicina e per specializzandi: Patologia Generale (in due volumi); Microbiologia MedicaMedicina di laboratorio.
Considerato un luminare in fisiopatologia, microbiologia e medicina di laboratorio, oltre all’intensa attività accademica (è stato anche direttore della Scuola di specializzazione in Microbiologia e Virologia), ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi scientifici, professionali e umanitari. È stato socio ordinario residente dell’Accademia di Lettere, Scienze ed Arti di Napoli, sezione medico chirurgica; presidente della Federazione Italiana della Società di Medicina di Laboratorio (FISMeLab); presidente dell’Associazione Italiana Patologi Clinici (AIPaC); membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani AMCLI); membro del Consiglio direttivo dell’Ordine dei medici della provincia di Napoli (dal 1982 al 1994). Dal mese di marzo del 1990 fino all’ottobre del 1996 è stato presidente del Comitato provinciale di Napoli della Croce Rossa Italiana e del decimo Centro di mobilitazione. Nel 1978 il Ministro dell'agricoltura lo nominò membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale della nutrizione di Roma. Nel 1994 la città di Capua gli ha conferito il Premio Nazionale di medicina “F. Palasciano”.
Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 27 dicembre 2008, il presidente della Repubblica lo nominò Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica.
Fu tentato anche dalla politica e nel 1987 si candidò alle elezioni comunali al quarto posto nella lista del partito liberale, risultando il primo dei non eletti.
In quiescenza dal primo novembre 2004, è stato nominato professore emerito di scienze tecniche di medicina di laboratorio e ha iniziato a collaborare come consulente in alcuni centri privati. 
Morì il giorno dei SS. Angeli Custodi, stroncato da un infarto all’età di settantotto anni. (Bruno Zappone) © ICSAIC 2023 – 03

Opere principali

  • Lezioni di patologia generale, con Luigi Frati, (s.n.), Perugia 1971
  • Patologia generale, con Luigi Frati, Florio, Napoli 1975;
  • Microbiologia clinica dell'apparato uro-genitale, con Ferruccio Mandler e A. Visconti, AMCLI, Napoli 1982;
  • Fisiopatologia generalecon Luigi Frati, Florio, Napoli 1998;
  • Patologia generale e fisiopatologia, con Luigi Frati, Frati, Florio, Napoli 1986;
  • Microbiologia medica, con Giuseppe Falcone ed Enrico Garaci, Piccin-Nuova Libraria, Padova 1991;
  • Medicina di laboratorio, con Luigi Spandrio (a cura di) e Mario Zatti, Sorbona, Napoli 1993;
    Principi di patologia generale per le lauree pre-specialistiche, con Bianca M. Veneziani, Florio, Napoli 2000;
  • Manuale pratico di diagnostica microbiologica, Associazione di volontariato Jerry Essan Masslo, s.l. 2006;
  • Patologia clinica. Ricerca e prevenzione per la salute, con De Simone E. Vincenzo Macchia, Florio, Napoli s.d.;

Nota archivistica

  • Comune di Palmi, Atti di nascita, parte I, n. 255, 1932.

Nota bibliografica

  • Renato Cimino, In ricordo di Oriente e Covelli, in «Bollettino Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Napoli e provincia», dicembre 2010, p. 34;
  • Bruno Zuccarelli, In ricordo di Italo Covelli, in «Bollettino Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Napoli e provincia», gennaio-febbraio 2011, p. 32;
  • Bruno Zappone, Uomini da ricordare. Vita e opere di palmesi illustri, Arti Grafiche Edizioni, Ardore Marina (RC) 2000, pp. 94-95;
  • Bruno Zappone, Italo Covelli. Uomini da ricordare, in «Madreterra Magazine», IV, 38, giugno 2021, pp. 38-39.

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