Luigi Accattatis [Cosenza, 2 novembre 1838 - Bianchi (Cosenza), 8 giugno 1916]
Patriota, giornalista, poeta, drammaturgo, storico e lessicografo molto stimato, nacque da Vincenzo e dalla baronessa Teresa Amantea, una nobile famiglia originaria di Scigliano. Fece i primi studi a Scigliano nel Ritiro dei Padri filippini e quindi si spostò a Cosenza al Ginnasio-Liceo Bernardino Telesio. Nel 1857, per le sue idee liberali, gli venne impedito di recarsi a Napoli a frequentare l'università . Fin da bambino si fece notare per la predisposizione agli studi umanistici ed eruditi e per tali studi già a vent'anni, nel 1858, divenne socio dell'Accademia Cosentina. Due anni dopo fece parte del comitato insurrezionale di Bianchi e partecipò come volontario, partendo con i patrioti Ferdinando Bianchi, Luigi Miceli e Raffaele Piccoli, alla battaglia di Soveria Mannelli (29-30 agosto 1860) che, con la sconfitta delle truppe borboniche del generale Ghio, facilitò l'avanzata garibaldina in continente.
In seguito lavorò con grande impegno per realizzare l'opera in quattro volumi l'opera Biografie degli Uomini Illustri Calabresi: nel 1869 uscì il primo volume l'ultimo apparve nel 1877.
Nel 1879 iniziò a insegnare nel Ginnasio di Scigliano e ne assunse anche la direzione,
Lo stesso anno fondò un'Accademia scientifico-letteraria, impiantò la «Tipografia chiamata del Ginnasio » e nel 1882 fondò il periodico «L'eco del Savuto » quindicinale politico-letterario in vita fino all'anno successivo, al quale collaborarono molti intellettuali del tempo tra cui Vincenzo Julia, Domenico Lupinacci, Pietro Martire e Stanislao De Chiara. Per cinque anni rimase a Scigliano e nel 1884, lasciando un vuoto nella vita cittadina, rientrò a Cosenza dove istituì e diresse il convitto privato Abate Salfi. Due anni dopo fu eletto per acclamazione Presidente dell'Accademia Cosentina e in quello stesso anno divenne direttore del giornale «Il Calabrese », periodico scientifico, letterario e artistico che era stato fondato e diretto da Saverio Vitari, nel quale trattava argomenti diversissimi, passando dalle note biografiche elle recensioni, dalle ricerche storiche e archeologiche ai dibattiti filosofici e religiosi (hegeliano, disdegnava il materialismo), alla polemica culturale e politica.
Fu sindaco di Bianchi per molti anni, dal 1864 al 1866, dal 1870 al 1879 e ancora dal 1896 al 1905). Dal 1890, trasferitosi definitivamente da Cosenza a Bianchi,si dedicò alla redazione del Vocabolario Calabrese, che venne pubblicato tra il 1895 e il 1898, vocabolario che contiene anche notizie riguardanti la storia, la geografia, gli usi e i costumi dei vecchi casali di Cosenza.
L'ultima sua opera fu uno studio sulla produzione poetica di Tommaso Campanella, apparso prima sulla «Cronaca dì Calabria », e quindi pubblicato in volume nel 1908 con il titolo Campanella poeta. Studio sul Canzoniere di fra Tommaso Campanella. Ha lasciato un dramma inedito.
Fin da giovane svolse un'intensa attività pubblicistica, collaborando con diversi periodici cosentini ( «L'era nuova » diretto da Pietro Maria Greco, «Il Gravina » di Giovanni Donnaloi, «Il Crati » di Gabriele Gallucci, «Il Contadino calabrese » fondato da Michele Fera, «La Sinistra » di Luigi Barteli, «Cronaca di Calabria » di Luigi Caputo e altre testate) e diventando così un protagonista della vita politica e sociale del capoluogo bruzio.
Trascorse gli ultimi anni nella sua casa di Censo, una frazione di Bianchi, facendosi vedere in giro molto raramente. In quella casa, dove aveva trascorso ben 25 anni, si spense all'età di 78 anni.
Solo nel dicembre del 2009, il Comune di Scigliano ha intestato una via a suo nome. Strade a lui dedicate esistono a Catanzaro e a Mendicino. Cosenza gli dedicato una piazza. Bianchi lo ricorda con un museo che raccoglie suoi manoscritti assieme a fotografie e ha in programma di valorizzare come centro culturale il palazzo dove egli è vissuto, già vincolato dal 1975 come «Bene di interesse artistico e culturale ». In pochi conoscevano le sue sembianze, anche se nel 1995 una sua foto - la prima nota - era stata inserita nella tesi di laurea del prof. Girolamo Arcuri e viene qui pubblicata. Un'altra foto fu trovata nel 2013 dal prof. Giuseppe Musolino tra le carte del poeta Michele Pane, è stata riprodotta e donata al Museo delle Pergamente di Bianchi. (Aldo Lamberti) © ICSAIC 2020
Opere
- Scritti vari, sl., s.n, s.d.;
- Il monastero di Corazzo, Tipi Migliaccio, Cosenza 1852;
- Discorso inaugurale pronunciato all'apertura del Comizio Agrario del Circondario di Cosenza dal rappresentante Luigi Accattatis il di 13 gennaio 1868, Tip. Municipale, Cosenza 1868;
- Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie, vol. I Tip. Municipale, Cosenza 1869; vol. II, Tip. della Redenzione, Cosenza 1870; voll. III e IV, Tip. Migliaccio, Cosenza 1877; (ristampa anastatica A. Forni, Bologna 1977);
- La stampa in Calabria nei secoli XV, XVI e XVII, Castrovillari 1877 (stratto dal «calabrese »;
- Lu Ricattu de Sciglianu lu 1636, Scigliano 1883 (estratti da «L'Eco del Saluto);
- L'Accademia Cosentina nei tre secoli e mezzo della sua esistenza. Conferenza letta nella solenne tornata accademica del 14 marzo 1890, Tipografia del giornale La Lotta, Cosenza 1891
- Vocabolario del dialetto calabrese (casalino-apriglianese), vol. I e II , Tipi di F. Patitucci, Castrovillari 1895-1897; Rist. Pellegrini, Cosenza 1977;
- Vocabolario calabro-italiano e viceversa, Castrovillari, Tipi di Francesco Patitucci, 1898 (Rist. Casa del libro Cosenza, 1963)
- Reminiscenze patrie: conferenza letta nella inaugurazione della società operaia di Scigliano, addì gennaio 1905, Tip. Raffaele Riccio, Cosenza 1905 (ristampa anastatica, Brenner, Cosenza 2004)
- Componimenti poetici, s.n., Cosenza 1908;
- Campanella poeta. Studio sul canzoniere di fra Tommaso Campanella, Tipografia della Cronaca di Calabria, Cosenza 1908;
- Appendice agli Scrittori calabresi di L. Aliquò-Lenzi (Messina 1913), introdotta nel testo della 2 ed. a cura di Filippo Aliquò-Taverriti, Tip. Editrice "Corriere di Reggio", Reggio Calabria 1955.
Nota bibliografica
- Raffaele Lofaro, Biografie calabresi. Diego Vitrioli, Bonaventura Zumbini, Vincenzo Iulia, Vincenzo Padula, Domenico Milelli, Nicola Misasi, Luigi Accattatis, G. Huber, Capua 1892;
- Gabriele Rocca, In memoria di Luigi Accattatis, Tipografia del Progresso, Laureana di Borrello 1923;
- Vito G. Galati, Gli scrittori delle Calabrie. Dizionario bio-bibliografico, I, Vallecchi, Firenze 1928, pp. 33-35;
- G. Pizzuti, Un dramma inedito di Luigi Accattatis, «Cronaca di Calabria »; LI, 3, 1953;
- Luigi Aliquò Lenzi, Filippo Aliquò Taverriti, Gli scrittori calabresi. Dizionario beo-bibliografico, vol. I, Tip. Editrice "Corriere di Reggio", Reggio Calabria 1972, ad nomen, pp. 17-18;
- Francesco Russo, Accattatis Luigi, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 1, Istituto dell'Enciclopedia italiana, Roma 1960;
- Girolamo Arcuri, Luigi Accattatis e la cultura subalterna in Calabria, tesi di laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia. Università della Calabria, a.a. 1994-1995;
- Michele Chiodo (a cura di), Atti convegno su Luigi e Elvio Luigi Accattatis, illustri intellettuali e operatori di cultura. Inaugurazione Museo delle pergamene e documenti storici dal XII al XIX secolo: intitolazione museo e sala consiliare, Orizzonti meridionali, Cosenza 2004;
- Michele Chiodo, Patrioti, liberali e ribelli in Calabria. Ferdinando Bianchi, Luigi Accattatis, Pietro Bianco e il contributo del Mezzogiorno al Risorgimento nazionale (1799-1860), Rubbettino, Soveria Mannelli 2014;
- Luigi Esposito, Luigi Accattatis, in Amilda, una santa senza aureola, Pellegrini, Cosenza 2005, pp. 88-90;
- Matteo Scalise, Luigi Accattatis, il padre del dialetto calabrese, www.lameziaterme.it/luigi-accattatis-il-padre-del-dialetto-calabrese/.