Giovanni Calì [Villa San Giovanni (Reggio Calabria), 6 luglio 1904 - Milano, 22 giugno 1985]
Nacque da Antonino e da Rosa Morabito, una famiglia benestante. Dopo gli studi di base fatti tra Villa e Reggio, si diplomò perito industriale e scelse di studiare Ingegneria Elettrotecnica a Milano. Una volta conseguita la laurea, dal 1927 si stabilì definitivamente nel capoluogo lombardo, e trovò lavoro presso l'Azienda "Adda" di Lodi, iniziando quel percorso professionale che lo avrebbe portato a diventare un protagonista della vita industriale ed economica della Lombardia e del Paese. Da Milano, andò poi in Francia, presso la società Dellé Atalier de Construction Elettrique di Lione, e in Svizzera presso la Sprencher e Schrub, per specializzarsi nel campo delle apparecchiature automatiche elettriche.
Mente di imprenditore, a 28 anni, nel 1932, divenne direttore commerciale della «Elettrocon », Società Elettrocondutture, di cui due anni dopo fu nominato amministratore unico, e nel 1972 presidente.
Nello stabilimento di tale società , per la prima volta in Italia, furono fabbricati i piccoli interruttori automatici per bassa tensione e per piccoli amperaggi, adoperati dalle Ferrovie dello Stato, dalle Marine militare e mercantile, dall'Aeronautica e da società elettriche. Inoltre vi furono fabbricate le nuove apparecchiature per segnalazioni acustico-luminose, impiegate da Marina mercantile, ospedali, cliniche, alberghi e da enti.
La Elettrocondutture che aprì un secondo stabilimento a Pomezia (RM) arrivò a occupare oltre 1800 dipendenti, di cui moltissimi calabresi.
Dal 1935 al 1936 svolge attività e rapporti d'affari all'estero, progettando e costruendo a Leningrado, per conto della Marina militare sovietica, uno stabilimento per la fabbricazione di accumulatori elettrici. In questi anni fu fondatore del movimento Sindacale dei Periti Industriali e ha promosso, in seguito, varie iniziative di carattere sociale, di cui alcune a Milano a beneficio del personale dipendente della Società Elettrocondutture, e molte altre in favore della popolazione del suo paese natale.
Vicino al fascismo fu nominato Cavaliere della corona d'Italia per meriti speciali acquisti come ufficiale istruttore nei corsi premilitari svolti dalla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. E nel 1942 fu ricevuto in udienza privata dal re Vittorio Emanuele III interessato ad avere notizia sue attività industriali.
È stato un mecenate che ha sempre mantenuto, infatti, un solido legame con la Calabria e la sua Villa San Giovanni in particolare. A Villa ha fondato il Circolo di Cultura Cènide, di cui è stato presidente; ha ricostruito la sede di un istituto-ricovero per vecchi e per vecchie operaie povere; ha realizzato il centro balneare Cènide, un cinema, una scuola di avviamento professionale (donata al Comune), un albergo.
Operatore culturale - con l'appoggio di Corrado Alvaro che non poté presiedere la giuria per la sua improvvisa scomparsa - fondò e finanziò dal 1956 i Premi nazionali Villa San Giovanni per la letteratura, con sezioni per la pittura, la saggistica, la poesia e il giornalismo. Fu tra i finanziatori anche del «Premio Sila ». Una attività , questa, che gli valse, tra i tanti riconoscimenti datigli, la nomina a Socio onorario della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.
Ricoprì varie cariche sociali nell'industria. Oltre che amministratore unico della società Elettrocondutture, è tra l'altro presidente della Società Tele Norma, compagnia elettro-telefonica collegata alle gruppo tedesco «Telefonbau und Normalzeit » di Francoforte sul Meno specializzata nella fabbricazione di centrali, di apparecchi telefonici e di telecomandi; consigliere della Società SIME di Firenze, del Gruppo «la Centrale »; vice presidente della Società , Lubrificanti Ernesto Reinach «Oleoblitz » di Milano, che produce olio e grassi industriali; membro del comitato di sconto del Banco di Sicilia di Milano; presidente Società CIFEI (Compagnia Italiana Forniture Elettro-Industriali) di Milano; presidente della Società Costruzioni Generali di Milano. Nelle sue tante attività tenne in considerazione anche il Sud e installò la Nuova Elettromeccanica a Campo Calabro. In Calabria, inoltre, fu presidente della Società Fiori del Sud di Reggio Calabria; vice presidente della Società Mediterranea Olii di Villa San Giovanni; comproprietario di una cartiera; presidente della Compagnia Esercizi Alberghieri Turistici di Villa San Giovanni.
Nel 1963 fu tra i fondatori del Nucleo Industriale della Provincia di Reggio, del quale fu Presidente (molto discusso) per diversi anni. Si trattò di un incarico che gli creò diversi problemi e disavventure familiari e giudiziarie. Era lui in carica quando i lavori di sbancamento dell'area industriale di Gioia Tauro furono appaltati a un mafioso locale. Fu arrestato a Milano, però, su ordine del giudice istruttore Giuseppe Pititto di Vibo Valentia, nel corso delle indagini sul sequestro del fratello, cav. Giuseppe, avvenuto a Olginate (Lecco) il 23 agosto 1974, che si riteneva fosse stato rapito per motivi legati alla sua attività di presidente del Nucleo industriale.
È stato, inoltre, commissario merceologico della fiera campionaria di Milano e consigliere del Touring Club Italiano (TCI) di Milano. Fu anche Console onorario della Repubblica di San Marino a Palermo. Ebbe diversi riconoscimenti: gli fu assegnata la medaglia d'argento al Merito della Cultura e dell'Arte e, a metà degli anni Cinquanta, è stato insignito della onorificenza di Cavaliere del Lavoro della Repubblica, come «Artefice del lavoro italiano ».
Morì a Milano a 81 anni d'età ed è sepolto nel cimitero di Villa S. Giovanni.
Al suo paese natale, sempre nel suo cuore e nei suoi pensieri, avrebbe voluto lasciare una preziosa collezione di quadri vincitori del premio del Villa S. Giovanni a patto che il Comune avesse costruito una pinacoteca.
Villa lo ricorda con un viale che porta il suo nome. (Aldo Lamberti) © ICSAIC 2021 - 02
Nota bibliografica
- Leonardo Sinisgalli, Capire la Calabria, S. A. Elettrocondutture, Milano 1957;
- Carlo Rusconi Clerici, Complesso industriale S.p.a. Elettroconduttere, Tip. ILTE, Torino 1959;
- Rosario Condò, Rassegna di uomini illustri di Villa S. Giovanni, Barbaro, Oppido Mamertina 1986, pp. 109-111;
- Gustavo Valente, Dizionario Bibliografico biografico geografico storico della Calabria, Frama's, Chiaravalle Centrale 1988, vol. II, pp. 403-404;
- Carmela Galasso, Biografie di personaggi noti e meno noti della Calabria, Pellegrini, Cosenza 2009, pp. 96-97.
Nota
- Si ringrazia il giornalista Franco Calabrò per la preziosa collaborazione.