Achille Capizzano [Rende (Csennza), 11 maggio 1907 - Roma, 28 luglio 1951]
Figlio dell'omonimo Achille e di Annunziata Greco, nacque in una famiglia numerosa e modesta: il padre vendeva carbone e faceva anche il calzolaio per arrotondare, la madre faceva piccoli lavori di sartoria. Rimane orfano di madre a 4 anni e di padre a 11. Dopo il decesso improvviso della sorella Aida, insegnante elementare, avvenuto nel settembre 1922, dice: «Mi ...venne... tolto l'unico aiuto che avessi al mondo », in quanto lei si era necessariamente sostituita alla madre nel compito educativo del fratello. Frequentò il ginnasio e nel frattempo si divertiva ad acquerellare i suoi primi disegni (L'Annunciazione e alcune Marine copiate dai lavori della sorella, poetessa e pittrice dilettante). Queste sono state le prime rivelazioni della sua tendenza artistica.
Riprende gli studi interrotti, ma frequenta la Scuola Industriale e conosce l'intagliatore Prof. Esposito. In seguito concorre alla borsa di Studio del Legato Pezzullo e, grazie alla vincita, dal 1923 in poi, riesce a raggiungere Roma e a frequentare il Liceo artistico e l'Accademia di Belle Arti. Dal 1927 al 1930 partecipa, all'Accademia ai corsi di Decorazione sotto la guida del maestro Ferruccio Ferrazzi, insegnante di pittura murale e scultore, col quale non vi furono mai buoni rapporti a seguito di non precisati "contrasti", mai chiariti negli appunti vergati da Capizzano.
Nel 1920 esegue i primi lavori per conto del Prof. Paolo Paschetto, suo insegnante di Ornato disegnato al Liceo Artistico col quale collaborerà per l'esecuzione degli affreschi, nello studio del Ministero di Educazione Nazionale. È l'inizio della sua grande affermazione come pittore decorativo, che lo porterà ad alti traguardi negli anni successivi, quando, nel 1929, concorre - con lo scultore Andersen - all'esecuzione del monumento a Cristoforo Colombo per la Repubblica Dominicana. Dopo di che lo troviamo impegnato in molti concorsi accanto ad artisti già noti dell'ambiente romano, fra i quali il famoso architetto Luigi Moretti.
Dagli stilisti e dalle boutique riceve incarichi, dal 1930 in poi, per l'esecuzione di affreschi e ceramiche, nonché per articoli di pelletteria e cartoleria. Diventerà così un "grafico" e fonderà col Moretti il «Centro d'Arte » per la progettazione di arredi di pubblicità e decorazioni, fra le quali copertine di riviste, cartelli, mattonelle e addobbi.
Nel 1933 esegue l'affresco per la Sala delle adunate della Casa del Fascio di Monte Sacro, poi per la GIL di Piacenza e di Trastevere; nel 1934 lavora per la GIL di Trecate e per il progetto del Palazzo del Littorio in Via dell'Impero nella capitale. Nello stesso anno esegue il mosaico alla Fontana della Sfera al Foro Mussolini e nel 1936 gli affreschi nell'Accademia della Scherma e i mosaici sul Viale dell'Impero.
Nel periodo 1937-1940 esegue altri lavori per il Regime Fascista a Roma.
Nel 1932 sposa Finella De Paola e diventa padre di tre figli, Mirella, deceduta ad appena 7 mesi, Anna e Giuseppe, rispettivamente nati nel 1934 e 1937.
Nel 1939 diventa Assistente alla Cattedra di Ornato al Liceo Artistico di Roma, tenuta dal titolare Prof. Paschetto, e poi docente nello stesso istituto dal 1949 al 1951.
Nel 1941, insieme a Gentilini e a Quaroni, vince il concorso per i mosaici parietali del Palazzo del Congressi all'E 42 a Roma: opera che non sarà mai ultimata a causa degli eventi bellici.
Mantiene i contatti con la Calabria e partecipa alle rassegne d'arte regionali. Nel 1938 vince il «Premio del Duce » a Cosenza alla V Mostra Sindacale d'Arte. Nel 1942 diviene protagonista del «Premio Città di Cosenza », città dove espone i bozzetti per i cartoni dei mosaici al Palazzo dei Ricevimenti e Congressi dell'E 42.
Dal 1942 al 1943 esegue, per l'architetto Adalberto Libera, la decorazione dell'Albergo Mediterraneo a Roma.
A causa dei bombardamenti anglo-americani su Roma, città aperta, nel luglio 1943, intensifica i suoi viaggi in Calabria, e dopo la Liberazione, a Rende e a Cosenza espone al Gran Caffè Renzelli nell'ottobre 1944. Nello stesso anno riceve un premio dell'Accademia di S. Luca e inaugura una mostra personale a Roma. Nel 1945 si ferma a Rende per sette mesi ed esegue le decorazioni in casa del dottor Principe. Ritorna a Roma e sotto gli auspici della Democrazia Cristiana, espone per la sezione del «Bianco-Nero » alla II Mostra d'Arte Contemporanea presso la Galleria Gregoriana di Roma. Poi decora il Cinema Rivoli dove nel 1946 dipinge la tela «L'assalto alla diligenza » ora al Museo del Presente di Rende e «Il carro di Apollo ».
Nel 1947 compone il manifesto per la I Mostra d'Arte Sacra Calabrese in onore del 3 ° Congresso Eucaristico Regionale. Insieme a Angelo Savelli, Ciardo e Barillà , partecipa alla Biennale Calabrese della «Mattia Preti ». Due anni dopo ottiene la Cattedra di Ornato disegnato del Liceo Artistico di Roma e partecipa alla III rassegna d'arte, patrocinata dalla Democrazia Cristiana per la pittura in bianco e nero ed esegue i cartoni per la ceramica nel Bar Cigno, i mobili e gli affreschi nella Sala Capri dell'Hotel Hasseler di Roma e lavora all'affresco della Cupola della Chiesa di S. Maria di Costantinopoli a Rende.
Il 28 luglio 1951, inopinatamente conclude in modo prematuro (all'età di soli 44 anni!) la propria esistenza, a seguito di un banale intervento chirurgico nel Policlinico Italia di Roma. Resta così un vuoto grande e doloroso nel panorama dell'arte nazionale in genere e calabrese in modo particolare.
A cura di Maria Brunetti e Tonino Sicoli, con i testi di Emilio Crispolti e Alessandro Masi, la Casa Editrice dei Fratelli Palombi, ha pubblicato nel 1998 un volume, riccamente illustrato dalla riproduzione a colori e in bianco e nero dei tanti suoi disegni e opere, fra le quali è opportuno citare le seguenti: Doppio ritratto; Schizzi per la «Storia d'Ulisse » (eseguiti alla Frangipane, cioè col tratto guizzante e gentile quanto sintetico e preciso); «Achille » in uniforme di guerriero; «Natura morta » con vasi dal profilo monumentale; «Disegni e studi per le allegorie dell'Impero »; «La Vittoria »; «Frontespizio di pagella scolastica del 1942 »; «Ex libris »; Progetto di copertina per la rivista cosentina «Calabria Nobilissima » di Mario Borretti.
Rende lo ricorda con un Centro per l'Arte e la Cultura «Achille Capizzano », inaugurato nel1997. Una via di Roma porta il suo nome. (Biografia redatta da Ugo Campisani, adattata per il Dizionario e pubblicata per gentile concessione dell'editore Pellegrini di Cosenza) © ICSAIC 2021 - 10
Nota bibliografica essenziale
- Mario Borretti, In memoriam: Achille Capizzano, «Calabria nobilissima », V, 1-2 (gen./mar. 1951), p. 57-58;
- Vincenzo Perugini, Achille Capizzano pittore, Pellegrini. Cosenza 1966;
- Patrizia Jerace, Achille Capizzano - Appunti per un Percorso, Tesi di laurea in DAMS, Università della Calabria, a.a. 1995-1996;
- Maria Brunetti e Tonino Sicoli (a cura di), Achille Capizzano 1907 - 1951, Fratelli Palombi Editori, Roma 1998;
- Sergio Frau, Capizzano, la vita in un mosaico, «La Repubblica », 3 agosto 1998;
- Ugo Campisani, Artisti calabresi. Otto-Novecento. Pittori - Scultori - Storia - Opere, Pellegrini, Cosenza 2005, pp. 75-86;
- Flavia Vignati, Achille Capizzano - I Mosaici del Foro Italico", Accademia delle Belle Arti di Roma, Corso di Decorazione 2007-2008;
- Tonino Sicoli e Massimo Di Stefano (a cura di), Achille Capizzano. Arte Pubblica e Arte Privata, Edimond, Città di Castello 2010;
- Stefania Tavolaro, Achille Capizzano - 1946 "Assalto alla diligenza al Cinema Rivoli di Roma", Tesi di aurea in DAMS, Università della Calabria, a.a. 2015-2016;
- Antonietta De Fazio, La Calabria e i suoi artisti. Dizionario dei pittori (1770-1930), Rubbettino, Soveria Mannelli 2020, pp. 71-73.
Nota archivistica
- Archivio privato Giuseppe Capizzano