Mariannina Giannone [Acri (Cosenza) 26 febbraio 1856 - Seminara (Reggio Calabria), 13 febbraio 1893]
Nacque da Ciro, vecchio patriota e fratello del più noto Pietro, e da Teresa Salvidio, famiglie nobili di possidenti terrieri di Acri.
Educata in famiglia, nel 1889 andò sposa a Luigi Collura, proprietario terriero, e si trasferì a vivere a Seminara, in provincia di Reggio Calabria. L'anno dopo perse il padre.
Collaboratrice del periodico castrovillarese «Il Calabrese » e de «La Sinistra » di Cosenza, poetessa dei buoni sentimenti, è la prima penna femminile di cui è stata trovata traccia nell'Ottocento, Nella seconda metà del secolo, infatti, si affaccia con la raccolta Affetti e Poesie varie che inaugura l'intemperante romanticismo delle confessioni, di seguito inclementemente rassodatesi in tanta parte della poesia femminile del pieno e tardo Novecento.
Pronipote del noto scrittore Pietro Giannone, pubblicò a Napoli versi e liriche ispirati ai valori della casa, della famiglia e della religione, a riprova della condizione della donna in certe realtà calabresi relegata alle funzioni di madre premurosa e moglie fedele, dopo essere stata figlia rispettosa e devota.
Pubblicò un poema di intonazione patriottica sulle Gesta di Giuseppe Garibaldi edito a Napoli da Giuseppe Lubrano nel 1880, a cui seguì una seconda edizione nel 1883 presso la Tipografia Morano, e una raccolta di poesie nel 1889 dal titolo Affetti e poesie ancora presso Lubrano.
Il chiodo fisso della Giannone è il padre, spiega Pasquino Crupi. Gli indirizzò ben cinque composizioni della gracile raccolta Affetti e Poesie Varie (Napoli 1889): Amor paterno - A mio Padre nel suo onomastico; Amor filiale - Omaggio al mio caro Papà nel di lui onomastico; A mio Padre, che mi dona le poesie della distinta poetessa Concettina Ramondetti Fileti palermitana; Sestine al mio caro Papà pel suo Onomastico.
Cessò di vivere in giovane età , dopo cinque anni di matrimonio. Tenne il discorso funebre il sacerdote acrese Nicola Romano, amico di famiglia. (Francesca Raimondi) © ICSAIC 2022 - 2
Opere
- Gesta di Giuseppe Garibaldi, Poemetto per Mariannina Giannone da Acri, Lubrano, Napoli 1880, poi, II ed., Tip. di Vincenzo Morano, Napoli 1883.
- Affetti e poesie varie, Lubrano, Napoli 1889.
Nota bibliografica
- Nicola Romano, Discorso funebre sulla Signora Mariannina Giannone, Antonio Morano, Napoli 1894;
- Luigi Zito Tarsitani, Mariannina Giannone, in Bollettino Società . Calabrese di Storia Patria, a. III-IV, 1921, n. 7-12, pp. 182-183.
- Attilio Gallo Cristiani, Donne di Calabria, Tip. F. Chiappetta, Cosenza 1950;
- Gaetano Gallo, Garibaldi nella lirica di Mariannina Giannone, in «Brutium », luglio-agosto 1960;
- Giuseppe Julia, Storia della letteratura acrese, Graphisud, Acri 1984, pp. 143-146;
- Francesca Loiacono Ruperto, Memoria, Rubbettino, Soveria Mannelli 2002.