Mario Gliozzi [Ardore (Reggio Calabria), 24 marzo 1899 – Torino, 9 giugno 1977)
Nato da Ettore e Giuseppina Zappia, quarto di nove figli. Frequentò in Calabria le scuole elementari, medie e superiori e partecipò alla prima guerra mondiale come volontario. Terminato il servizio militare si iscrisse alla facoltà di Ingegneria all’Ateneo romano per poi trasferirsi al Politecnico di Torino dove nel 1922 conseguì la laurea in Ingegneria industriale e l’anno dopo quella in Fisica. A Torno si era già teasferota la sua famiglia e in quella città intendeva costruire la sua vita. Nel 1925, a ogni modo, vinse il concorso per insegnare matematica e fisica nei licei. Ebbe come sede il liceo di San Demetrio Corone (Cosenza) quindi insegnò a Pesaro a Chieri e nel 1934 ottenne il trasferimento a Torino, al Liceo Classico Cavour. Studioso di storia della fisica e della scienza, ottenne la libera docenza in Storia della Fisica e tenne alcuni corsi all’Università di Torino e scrisse vari libri di testo di fisica e matematica per i licei e le scuole medie superiori.
Partecipò intensamente alla vita culturale e politica della Torino dei suoi tempi. Un incontro decisivo fu quello con Giuseppe Peano, di cui divenne uno dei più stretti collaboratori; Peano fu il Maestro che lo avviò agli studi di storia della scienza, nonché al progetto linguistico “Pro-Interlingua”.
Come segretario dell'Accademia Pro-Interlingua, fu invitato nell'agosto a Varsavia al VII congresso internazionale di scienze storiche (1933), entrando così in contatto con l'ambiente storico-scientifico internazionale. Nel 1935 ottenne la nomina di membro corrispondente dell'Académie Internationale d'Histoire des Sciences e successivamente (nel 1948) ne divenne membro effettivo.
Nei primi anni Trenta, conobbe Ada Marchesini (Dadi); si sposarono il 5 maggio 1933 e dal loro matrimonio nacquero cinque figli. Dadi era sorella della la pittrice Nella, allieva di Felice Casorati, e Maria, note nei circoli intellettuali torinesi come le "tresorelle", furono amiche strette collaboratrici di Piero Gobetti. La vicinanza di Dadi, insegnante di lettere al liceo classico “Alfieri” di Torino, contribuì a un più profondo inserimento di Mario nei circoli culturali antifascisti della Torino di quegli anni. La morte precoce della moglie, avvenuta il 30 marzo 1948, lo lasciò vedovo: fu una ferita profonda che segnò la restante parte della sua esistenza.
Aderì al Partito d'azione militando nei comitati clandestini per la scuola e partecipò alla lotta antifascista. Successivamente e s’impegnò con energia e passione nella difesa e la valorizzazione della scuola pubblica italiana. Nell'agosto del 1945 venne nominato Provveditore agli studi reggente di Cuneo. Per lungo tempo presidente della Federazione nazionale insegnanti scuole medie (Fnism, fondata da Gaetano Salvemini) dirigendo il giornale, L'Eco della Scuola Nuova per più di vent’anni. Dal 1948 al 1962 fu membro del Consiglio superiore del ministero della Pubblica istruzione. Nel 1961 fu tra i fondatori della Società Italiana per l'Insegnamento della Fisica.
Si spense a Torino all’età di 78 anni. Riposa nel cimitero monumentale che lo ricorda tra gli studiosi legati alla scienza,
Di lui Norberto Bobbio scrisse, in un ricordo apparso su l'Eco della Scuola Nuova del luglio del 1977: «Gobetti parlò all'Italia dei retori, dei cinici, dei furbi, degli scalmanati o dei rassegnati: opposta a questa esiste un'Italia civile alla quale a pieno titolo apparteneva Mario Gliozzi per il suo rigore morale e intellettuale, per la severità della disciplina che sapeva imporre a sé prima che agli altri, per la dedizione agli studi e all'insegnamento, per il disinteressato impegno politico in difesa della libertà e della giustizia».
Di particolare rilievo è il suo contributo alla Storia della Fisica. Il primo scritto del 1934 (Storia dell'elettricità e del magnetismo dalle origini fino all'invenzione della pila) vinse un premio dell'Accademia nazionale dei Lincei e costituì il nucleo per la pubblicazione dell'opera Storia dell'elettrologia fino a Volta (1937). Nel 1950 pubblicò il capitolo “Storia del pensiero fisico” nell'Enciclopedia delle matematiche elementari e nel 1962 sviluppò quest'opera in una più completa Storia della Fisica pubblicata nella collana di “Storia delle Scienze”, coordinata da Nicola Abbagnano ed edita dalla UTET. Per la stessa casa editrice curò l'edizione critica delle Opere scelte di Alessandro Volta nella collana dei “Classici della Scienza”, diretta da Ludovico Geymonat.
L'opera più ponderosa cui Gliozzi si dedicò fino agli ultimi giorni della sua vita è la Storia della Fisica, uscita postuma nel 2005 a cura dei figli Alessandra e Ferdinando. Nel 2022 i due figli, insieme a Vanni Taglietti, hanno curato la traduzione in inglese della Storia della Fisica della Feltrinelli. Ne sono risultati i due volumi A History of Physics from Antiquity to the Enlightenment; A History of Physics over the last two centuries. (Cesare Protettì) © ICSAIC 2023 – 10
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Opere
- Origini e sviluppo dell'esperienza torricelliana, Giappichelli, Torino, 1931;
- Elementi di fisica. Per i licei classici, Società Editrice Internazionale, Torino1931;
- Storia dell'elettrologia fino a Volta (due volumi), Loffredo, Napoli 1937;
- Galileo Galilei, Antologia delle opere maggiori, ( a cura di), Loffredo, Napoli 1938;
- Interlingua. Il latino vivente come lingua ausiliaria internazionale. Grammatica-antologia (con Ugo Cassina), 1ª ed., Edizioni Le Lingue estere, Milano 1938;
- Geometria per la scuola media, Torino, SEI-Società Editrice Internazionale, 1941.
- Geometria per i licei, Torino, SEI-Società Editrice Internazionale, 1946.
- Alessandro Volta, Opere scelte (a cura di), Utet, Torino 1967.
Postume
- Storia della Fisica, a cura Alessandra e Ferdinando Gliozzi, Bollati Boringhieri, Torino 2005;
- A History of Physics from Antiquity to the Enlightenment, Cambridge Scholars Publishing, Cambridge 2022
- A History of Physics over the last two centuries, Cambridge Scholars Publishing, Cambridge 2022.
Nota bibliografica
- Una testimonianza di Quazza su Mario Gliozzi, in L'eco della scuola nuova, XXXIII, n. 8-9, Torino, agosto-settembre 1977, p. 3;
- Silvano Montaldo e Paola Novaria (a cura di), Gli archivi della scienza. L'Università di Torino e altri casi italiani, 1ª ed., Milano, FrancoAngeli, 2011, p. 97
- Roberto Colozza, Partigiani in borghese. Unità popolare nell'Italia del dopoguerra, 1ª ed., Milano, FrancoAngeli, 2015, p. 56, n. 134,