Antonio Lombardi (Catanzaro, 13 dicembre 1898 - 6 agosto 1950)
Nacque da Nicola, avvocato, uomo di governo, politico radical-socialista e massone, e da Domenica Lombardi una donna molto religiosa. Nino, come era familiarmente chiamato, fece le scuole a Catanzaro dove conseguì la maturità al Liceo Classico Galluppi, facendosi notare negli studi di matematica e filosofia. Si trasferì a Roma nel 1917 e si iscrisse alla facoltà di Medicina per poi cambiare e laurearsi in Giurisprudenza. Iniziò a lavorare subito nello studio paterno, anche per dare una mano alla famiglia che nel periodo fascista si ritrovò in una condizione economica molto delicata, quando il padre, che era stato sottosegretario ai Lavori Pubblici nel governo Bonomi, fu dichiarato decaduto in quanto secessionista dell'Aventino. Anni dopo si laureò anche in Lettere e Filosofia.
Animo inquieto, tuttavia, in gioventù non ebbe alcun interesse per le questioni religiose, mostrando anche atteggiamenti ateistici. In seguito ad alcune vicende dolorose (una grave malattia cardiaca che lo colpì a 28 anni, come egli stesso testimonia nel suo diario, e poi la morte, avvenuta nel 1929, di Teresa Mussari, una giovane di modesta famiglia, sua vicina di casa e anche lei di precarie condizioni di salute, della quale era innamorato) arrivò a una vera e propria conversione e a un percorso di fede che, dopo la sua morte, lo ha fatto proclamare Servo di Dio.
In conflitto con il padre, nel 1932 abbandonò lo studio legale ritirandosi in campagna per dedicarsi completamente agli studi filosofici e religiosi. Si interessò di religione sia occidentale sia orientale. Su questo argomento nel 1940 pubblicò, facilitato dal padre presso l'editore Bardi, la sua opera più importante, La critica della Metafisica, «opera che rivela - come afferma Vito G. Galati - il suo particolare orientamento ideologico, le sue capacità dialettiche, il suo stile filosofico e, nelle stesse costruzioni dimostrative, l'anima sua ebbra di verità e, starei per dire, avida di canto religioso… opera con una impostazione rigorosamente speculativa e non storica, come lo schema potrebbe far supporre », che destò molto interesse nel mondo filosofico italiano, in particolare in quello cattolico.
Studiò quindi Kant ed Hegel. Fine dialettico e informatissimo storico della filosofia, come lo ricordò la rivista «Sophia » alla quale collaborava, come filosofo fu vicino alla scuola neoscolastica milanese, stringendo rapporti di amicizia con monsignor Francesco Olgiata e con padre Agostino Gemelli. Esponente della Fuci, la Federazione universitaria cattolica, nel 1941 l'arcivescovo Giovanni Fiorentini lo nominò presidente diocesano dell'Azione cattolica nella quale era entrato quattro anni prima.
Nel 1943 pubblicò il volume Psicologia dell'esistenzialismo e tre anni dopo diede alle stampe La filosofia di Benedetto Croce.
Con decreto del 3 agosto 1945 fu nominato nel consiglio di amministrazione del R. Istituto Tecnico Industriale di Catanzaro in rappresentanza del ministero della Pubblica Istruzione, e a partire dal 1949 si dedicò alla formazione cristiana dei giovani che si riunivano nella sua casa dove costituì il circolo «Studium ».
Fu anche giornalista. Collaborò per molti anni, fino alla sua scomparsa, con l' «Osservatore romano » e, dopo l'arrivo degli alleati in Calabria e la ripresa della stampa libera anche a Catanzaro, sebbene non ambisse a incarichi politici, si attivò a favore del movimento politico dei cattolici e dal 1944 fu tra i fondatori del giornale «L'Idea Cristiana », organo provinciale della Democrazia Cristiana in vita fino al 1946: scrisse di problemi sociali, della fame e miseria che colpiva gran parte della popolazione, facendo un «Appello alla carità » in cui sostenne che «chiunque deve porgere l'aiuto fraterno a chi è più povero di lui » ( «L'Idea Cristiana », 23 gennaio 1944). Collaborò anche a numerose riviste filosofiche e fu in corrispondenza con molti grandi intellettuali tra cui Benedetto Croce, Giorgio La Pira, Vito Galati, Igino Giordani e Jacques Maritain.
Caratteristica della sua breve vita è l'impegno sociale svolto favore delle categorie più deboli (è ricordato come «avvocato dei poveri »), tra cui includeva coloro che si erano opposti al fascismo. Filantropo generoso e altruista sovvenzionò l'Opera pia «In Charitate Christi » sorta all'inizio del 1944, in seguito diventata Fondazione Betania, difese l'orfanotrofio Rossi e nel rione Bellavista di Catanzaro progettò un ospizio per ciechi. Per queste sue attività gli sono state riconosciute le virtù di un uomo santo, cosa che ha spinto la diocesi di Catanzaro-Squillace a proclamarlo Servo di Dio e il 6 ottobre 1999, giorno in cui la biblioteca diocesana e stata a lui intitolata, ad avviare la causa di canonizzazione, affinché «venga cristianamente onorato… per il nascondimento e la carità che furono lo sforzo della sua volontà », come ebbe a dire Vito G. Galati.
Morì a Catanzaro all'età di 52 anni e le sue spoglie riposano nel Duomo cittadino. Una commemorazioneufficiale fu promossa dall'Azione Cattolica nel 1954 e una lapide fu posta sul muro della casa paterna in sua memoria. La Fuci diocesana porta il suo nome e le città di Catanzaro e Siena lo ricordano con vie a lui intestate. (Aldo Lamberti) © ICSAIC 2020
Opere
- Critica delle metafisiche, Bardi, Roma 1940;
- Psicologia dell'esistenzialismo, Edizioni Studium, Roma 1943;
- La filosofia di Benedetto Croce, Bardi, Roma 1946.
- L'ignoto iddio (Filosofia delle rovine), a cura di Padre Pasquale Pitari e Luigi Mariano Guzzo, Prospettiva editrice, Catanzaro s.d.
Nota bibliografica
- È nato il Circolo di Cultura "Studium", «Il Grido della Calabria », 18 maggio 1949;
- E. T. (Egidio Trapasso), È morto Antonio Lombardi, «Il Grido della Calabria, 9 agosto 1950;
- Carmelo Ottaviano, Antonio Lombardi, «Sophia », 19-20, 1951, pp. 242-243;
- Vito Giuseppe Galati, Antonio Lombardi filosofo cristiano, Roma 1958; (rist. anastatica Progetto 2000, Cosenza 2003).
- Raffaele Gentile, Uno spirito assetato di verità . Il servo di Dio Antonio Lombardi (1898-1950), in Santi tra noi, Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, Catanzaro 1996;
- Alberto Scerbo, Problematicità e dogmatismo nella riflessione filosofica di Antonio Lombardi, «Vivarium », 2003, pp. 439-454;
- Giacinto Namia, Il filosofo Antonio Lombardi e l'Osservatore romano, «Rogerius », 1, 1998, pp. 109-123;
- Luigi Mariano Guzzo, Il servo di Dio Antonio Lombardi, profeta laico del ventesimo secolo, EditriceVelar, Gorle (BG) 2012;
- Luigi Mariano Guzzo, Si conclude la fase diocesana della causa di beatificazione, «il Quotidiano della Calabria », 6 ottobre 2013.
Nota archivistica
- Archivio Istituto calabrese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea, Fondo Nicola Lombardi, b. 14, f. 69, Corrispondenza del prof. Antonio Lombardi.