Biagio Longo [Laino Borgo (Cosenza), 4 febbraio 1872 - Roma, 29 novembre 1950]
Figlio di Luigi e Caterina Caputo, frequenta il Liceo "Telesio" di Cosenza, risultando vincitore di una borsa di studio che gli permette l'iscrizione all'Università di Roma, dove si laurea in Scienze naturali nel 1895. Inizia la carriera scientifica già da studente collaborando con l'Istituto botanico di Roma e poi come assistente di Romualdo Pirotta, conseguendo la libera docenza con la dissertazione su Storia naturale delle droghe medicinali. Nel 1906 vince la cattedra di Botanica all'Università di Siena, dove rimane per nove anni, fondandovi l'Istituto botanico e riorganizzando l'annesso Orto botanico, dove nel 1975, in occasione della sua commemorazione, viene affissa una targa ricordo. A Siena sposa nel 1913 la studiosa e naturalista Beatrice Armari. Dalla loro unione nasce Luigi nel 1908, futuro professore di Chimica e direttore dell'Istituto di Patologia del libro presso l'ateneo romano.
Nel 1915 viene chiamato all'Università di Pisa, rimanendovi quindici anni e ricoprendovi la carica di Preside della Facoltà di Scienze (1926-1929) e di presidente della Società toscana di Scienze naturali (1929-1930), tra l'altro dedicandosi alla cura dell'Orto botanico. Dopo aver rifiutato la chiamata dell'Università di Roma nel 1924, accetta nel 1929 il trasferimento all'Università di Napoli, dove dirige e riorganizza la Stazione sperimentale per le piante officinali, distribuendo gratuitamente semi e piante a chiunque ne faceva richiesta.
Nel 1935 è invitato dall'Istituto argentino di cultura italica a tenere delle conferenze all'Università di Buenos Aires e una relazione (El cultivo de plantas medicinales) in una sessione in suo onore all'Academia Nacional de Medicina della capitale argentina. Nel 1939-40 collabora alla mostra triennale delle Terre italiane d'Oltremare. Nel 1942 è emerito dell'Università di Napoli, fissando la residenza a Roma, dove muore dopo un lungo periodo di malattia. Per la donazione delle sue opere al Comune di Roma, la città gli intesta una strada al Prenestino.
Si deve a lui nel 1905 l'individuazione del Pinus leucodermis, denominandolo Pino loricato. Nel 1920 promuove l'istituzione del Parco nazionale della Calabria nella Sila. A lui vanno attribuite numerose scoperte di varietà botaniche in Toscana, Lazio e Marche. Portano il suo nome due generi di piante, le Longone Longopsis, le specie Ascorpora longoie Polystachya longoi, e la varietà , Scizophyllum commune.
Autore di molte voci botaniche dell'Enciclopedia Italiana, è stato socio della Società delle Scienze detta dei Quaranta, dell'Accademia dei Lincei e di altre Accademie e Società scientifiche italiane e straniere.
I suoi studi hanno privilegiato il campo anatomico embriologico, indirizzo prevalente nella scuola botanica di romana del Pirrotta, la fecondazione e la sessualità delle piante, culminando nelle ricerche sul tubetto pollinico nelle cucurbitacee. Importanti le ricerche sulla biologia del fico e del caprifico e sull'Araucaria bidwilli, di cui scopre il fenomeno del monoicismo macroproterogino. Altrettanto importante è il suo apporto alla botanica farmaceutica con le ricerche sulle piante medicinali italiane o acclimatate in Italia (papavero da oppio, canapa indiana e canapa sativa, digitale, piretro), a seguito della forte richiesta di tali piante sul mercato nazionale nel corso della I Guerra mondiale. Sulla coltivazione e l'utilizzo delle piante medicinali presenta un disegno di legge alla Camera dei Deputati nel 1929-'30, impegnandosi nel far comprendere l'importanza dell'impiego di specie autoctone spontanee nel rimboschimento del suolo italiano. (Saverio Napolitano) © ICSAIC 2019
Nota bibliografica
- Annalisa Santangelo, Longo Biagio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 65, 2005 (http://www.treccani.it/enciclopedia/biagio-longo_Dizionario-biografico);
- Teresa Barletta, Marilena Guarino, Biagio Longo. Notizie biografiche, in C. S. Tucci, T. Barletta, M. Guarino, (a cura di) Biagio Longo e la scienza botanica, Castrovillari 2002, volume pubblicato a seguito del convegno del 2001 a Laino Borgo su Biagio Longo: un lainese esegeta del territorio calabro-lucano;
- Biagio Longo botanico, «Apollinea. Rivista bimestrale del territorio del Parco nazionale del Pollino », numero monografico, V, 2001.