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Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

  A cura di Pantaleone Sergi

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Martucci, Domenico

Domenico Raffaele Vittorio Martucci [San Donato di Ninea (Cosenza), 11 novembre 1911 – Cosenza, 20 ottobre 1989]

Nato da Francesco, discendente del ramo calabro dei marchesi Martucci di Rossano e da Ida Lucchese di Maierà (Cosenza), fu dichiarato allo Stato civile con i nomi di Domenico, Raffaele e Vittorio. Unico figlio maschio della famiglia aveva tre sorelle: Mariangela, Ada ed Eloisa.

Ricevuta l’istruzione primaria e secondaria di primo grado a San Donato di Ninea, da parte di un istitutore privato, ha proseguito gli studi a Catanzaro presso il prestigioso Istituto Tecnico Agrario “Vittorio Emanuele”, usufruendo dell’annesso Convitto Statale.

Conseguì giovanissimo, a pieni voti, la laurea in scienze agrarie presso l’Università di Napoli, facoltà di Agraria di Portici. Nel 1933, vincitore di concorso, entrò in servizio presso la Cattedra Ambulante di Agricoltura di Cosenza. Nel 1938 passò in servizio al Ministero dell'Agricoltura e Foreste presso la Direzione Generale Affari generali, dei servizi ispettivi e del personale. Distaccato, nel 1943, presso l'Associazione Nazionale Enti Economici dell’agricoltura, collaborò prima per la liquidazione degli Enti economici e, poi, alla organizzazione dell'Ufficio Nazionale Statistico Economico dell’Agricoltura (UNSEA) e degli organi dipendenti, e, nel 1944, venne nominato Capo del Personale di tale Ufficio, dal quale dipendevano oltre dodicimila impiegati.
Nel 1949 partecipò al concorso per Ispettore aggiunto e, nel gennaio del 1950, ottenne la nomina in ruolo, quindi consegui la promozione ad Ispettore e, successivamente, per concorso, fu nominato Ispettore principale; nel 1952 conseguì la qualifica di Ispettore Capo, nel 1965, quella di Ispettore Generale e, finalmente, questo grande e degno figlio di Calabria raggiunse l'apice della carriera statale: l'8 agosto del 1968, il Consiglio dei Ministri lo nominò Direttore Generale presso il Ministero dell'Agricoltura e Foreste. Nomina accolta favorevolmente negli ambienti agricoli ed in quelli centrali e periferici del Ministero anzidetto, perché il dottor Martucci univa alla sua intelligenza ed alla sua vasta preparazione, non solo nel settore tecnico ma ben anche in quello amministrativo, una bontà d'animo ed una signorilità che lo hanno sempre distinto sia nell'espletamento dei compiti affidatigli, sia nei rapporti umani con gli altri, massimamente con gli agricoltori.
Ha assolto encomiabilmente numerosi incarichi. Componente di numerose commissioni di studio, fra cui, di particolare rilievo, quella istituita al fine di ravvisare i mezzi maggiormente idonei a rendere la sperimentazione agraria sempre più rispondente alle effettive necessità della produzione agricola, membro in seno alla Commissione per la elaborazione dei programmi esecutivi per il potenziamento e la creazione di centri di addestramento; è stato docente ai corsi di qualificazione professionale di personale tecnico per dirigenti ed esperto in economia domestica e rurale e per i segretari contabili. Negli anni Sessanta fu consigliere dell’Opera per la valorizzazione della Sila, Ente di sviluppo per la Calabria in rappresentanza del Ministero di appartenenza e Commissario dell’istituto Sperimentale per I'Olivicoltura; ha diretto Osservatori per le malattie delle piante della Calabria; dal febbraio del 1976 all'aprile 1983, fu Presidente dell'Istituto di Olivicoltura di Pontecagnano, in provincia di Salerno, che era nel settore uno dei centri più importanti d'Europa; a tale Ente il dottor Martucci prestava moltissima cura, mandando i suoi ricercatori anche nelle principali capitali d'Europa, per studi e scambi culturali.
Ha partecipato attivamente alla elaborazione di importanti provvedimenti legislativi, fra i quali la legge 15.12.1961 n. 1304 sulla istituzione dell’agronomo di zona ed il riordinamento dei servizi del Ministero dell'Agricoltura e Foreste,  il primo Piano Verde (Piano quinquennale per lo sviluppo dell’agricoltura, Legge 2/6/1961, n. 454) ed il secondo Piano Verde (Provvedimenti per lo sviluppo dell’agricoltura nel quinquennio 1966-1970, Legge 27 ottobre 1966, n. 910), il DPR 24.12.1965 degli Enti di Riforma ed il DPR 23.11.1967 n. 1318 concernente il riordinamento della sperimentazione agraria; ha ricoperto l’incarico di Presidente del collegio sindacale dell’U.N.I.R.E (Unione Nazionale pe l’Incremento della Razza Equina, istituito con regio decreto 24 maggio 1932, n. 624).
Il 20 ottobre 1989 cessava di battere il grande cuore di "don Micuzzo", come affettuosamente lo chiamavano i suoi concittadini, di cui godeva grande stima ed affetto assieme alla consorte, donna Nicoletta dei baroni Campolongo, ultimi feudatari di San Donato, e alla loro figlia, professoressa lda. La sua morte improvvisa ha colto di sorpresa tutti, e il cordoglio è stato unanime. Per sua espressa volontà, è sepolto nel cimitero di San Donato di Ninea, nella cappella gentilizia della famiglia Martucci.
L’Amministrazione comunale di San Donato di Ninea, per perpetuarne la memoria, gli ha intestato il corso principale del paese. (Raffaele Bisignani, con integrazioni di Franco Spingola) © ICSAIC 2023– 05

Nota bibliografica

  • Raffaele Bisignani, Tristia: Domenico Martucci, in «Calabria Sconosciuta», 81, 1999, p.  8;
  • Raffaele Bisignani, Domenico Martucci: un galantuomo d’altri tempi, in «Apollinea», III, 1, gennaio-febbraio 1999, p.18, poiin Francesco Spingola, Storie Sandonatesi, Il Coscile, Castrovillari 2022, p. 23.

Nota archivistica

  • Comune di San Donato di Ninea (Cosenza), Registro delle nascite, atto n. 108, parte I, anno 1911;
  • Comune di San Donato di Ninea (Cosenza), Registro di matrimonio, atto n. 37, parte II, Serie A, anno 1948;
  • Comune di Cosenza, Registri atti di morte, atto n. 486, parte II, Serie B, anno 1989.

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