Silvio Messinetti [Cerzeto (Cosenza), 4 gennaio 1902 – Crotone, 16 ottobre 1996]
Nacque in una famiglia di origine arbëreshë, da David, medico condotto di Cerzeto e poeta, e da Emilia Tagliaferri.
Studiò a Cosenza dove conseguì la maturità classica al Liceo Telesio. Quindi si iscrisse in Medicina e Chirurgia all'Università di Roma “La Sapienza” dove si laureò con il prof. Pietro Valdoni ottenendo il massimo dei voti
Esercitò inizialmente la professione a Cerzeto, poi si trasferì a Crotone, dove nel 1930 sposò Carmela Maria Madia, appartenente a una ricca famiglia della borghesia agraria. Dal matrimonio nacquero tre figli che diventeranno affermati professionisti: Davide, professore ordinario di Diritto civile a Firenze, Giuseppe (Peppino), noto giornalista di testate calabresi, e Rosanna, critica letteraria e professoressa di Letteratura Italiana.
Nello stesso anno 1930 fu assunto come assistente medico presso l'ospedale civile della città pitagorica, ma in seguito preferì la libera professione lavorando soprattutto con le Casse mutue dell’Industria. È ricordato come il medico dei poveri.
L’itinerario politico di Silvio Messinetti è stato contorto. Aderì al Movimento Giovanile Socialista fin dal 1919. Frequentando il Liceo Telesio di Cosenza, infatti, unitamente a un gruppo di giovani intellettuali (tra cui Francesco Vaccaro, Francesco Spezzano, Filippo Martire, Florindo De Luca, Angelo Corrado) ebbe Pietro Mancini come professore di filosofia e dal suo insegnamento nacque il suo interesse per il socialismo. Nel 1925 fu arrestato per la sua attività politica. Trasferitosi a Crotone nel 1930, due anni dopo si iscrisse al Pnf. Nel 1939, quindi, entrò in politica come amministratore locale e fino al 1943 fu vice-podestà con Pietro Giunti e Nicola Morace podestà. Il 19 agosto 1943 – era Centurione medico della Milizia Artiglieria Contraerea, in servizio presso l’87° Gruppo Batterie della 21ª Legione – godendo di stima e fiducia, con decreto del giorno prima firmato dal Prefetto di Catanzaro Stefano Bussetti, assunse la carica di commissario prefettizio della città jonica.
Alla caduta del fascismo, diventò da un giorno all’altro comunista – esempio di trasformismo che riguardò diversi elementi che divennero dirigenti importanti del partito di Togliatti – e si iscrisse subito al Pci nel quale fece una splendida carriera politica durata quarant’anni circa.
Fu eletto sindaco di Crotone nel 1946 e confermato nel 1952 e nel 1956. Nel 1958 dovette rinunciare alla carica per incompatibilità con quella di parlamentare (dopo le dimissioni da sindaco è diventato assessore comunale).
Candidato nella lista del Fronte Popolare per la prima legislatura repubblicana, infatti, già 1948 era stato eletto deputato nel collegio di Catanzaro-Cosenza-Reggio Calabria facendo parte della Commissione Lavori pubblici.
Rieletto nel 1953 (seconda Legislatura), fece parte della Commissione parlamentare Igiene e Sanità pubblica. Quell’anno fu protagonista di un episodio che gli costò la sospensione per cinque giorni: il 13 gennaio, durante le discussioni alla Camera della cosiddetta “legge truffa” (la nuova legge elettorale), in una votazione non ritenuta regolare dai social-comunisti, in un generale tumulto, rovesciò stizzito le urne (due cofani) «ripetendo lo storico gesto di Prampolini».
Fu confermato alla Camera nel 1958 e il 28 aprile 1963 venne ancora rieletto. Dal 12 luglio 1963 al 4 giugno 1968, ha fatto parte, della Commissione parlamentare Igiene e Sanità Pubblica, dal 1964 come vice presidente. Quello della Sanità è stato un settore al quale ha prestato grande attenzione non solo in Parlamento: infatti, è stato anche membro dell’Anicp, l’Associazione nazionale degli istituti di cura privati. Tutta questa attività gli valse la Medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica, di cui è stato insignito Il primo dicembre del 1982. Nei suoi incarichi parlamentari, in diverse legislature è stato anche membro delle Commissioni speciali per l’esame di disegni di legge relativi a "Provvidenze per le zone colpite dalle recenti alluvioni in Calabria", "Provvedimenti straordinari per la Calabria", "Provvedimenti per il Mezzogiorno".
Il suo rapporto con la città è stato sempre stretto e intenso. Da deputato, il 19 aprile del 1951, quando era pure sindaco, presentò una proposta di legge, per la demolizione delle baracche dei rioni Carmine e Marinella, da sostituire con case popolari, ma soprattutto si batté con particolare dedizione per la costruzione di un moderno ospedale.
Gli interessi di Messinetti che miravano alla modernizzazione della città, comunque, non sono stati esclusivamente politico-amministrativi. Per venti anni, dal 1945 al 1965, è stato anche presidente del Crotone Calcio che nel 1953 sfiorò la promozione in serie B. Per sua iniziativa, poi, tra il 1952 e il 1963 la città ha ospitato importanti eventi culturali, come il premio Crotone, un premio straordinario istituito il 4 aprile 1952 dall’amministrazione comunale: fu la “creatura” con la quale il sindaco puntò alla valorizzazione della città e del territorio e che per anni fece di Crotone un punto di riferimento importante della cultura nazionale, frequentato dal gotha della letteratura, della poesia, del cinema, da Alberto Moravia, a Pierpaolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti, Ernesto De Martino, Corrado Alvaro, Leonida Repaci, Mario La Cava e altri ancora. Ma soprattutto riuscì a creare agli inizi degli anni Cinquanta un’attenzione positiva sulla città di cui parlava tutta l'Italia: la Settimana Incom del marzo 1950 dedicata ad alcune città meridionali, ad esempio, portò in tutti i cinema italiani le immagini del porto crotonese. Anche per tutto queste iniziative l'Amministrazione socialcomunista che governò Crotone sotto la sua guida fu considerata la più significativa delle esperienze simili in tutto il Mezzogiorno.
Come parlamentare, ovviamente, non si interessò soltanto di Crotone. Ha presentato 71 progetti di legge, 8 come primo firmatario. Tra questi ultimi le proposte, entrambe del 1948, per l’autonomia comunale di Cirò Marina (firmata anche dal democristiano Vittorio Pugliese) e di Botricello, e quella per l’istituzione della provincia di Crotone del 3 aprile 1957. In aula ha fatto 130 interventi.
Non più ricandidato dopo ben 4 legislature in Parlamento, si è allontanato dalla politica attiva, in seguito anche ad alcune polemiche e frizioni con il Partito Comunista dal quale si dimise «per tutelare la mia dignità di uomo e di militante», spiegò in una lettera al partito nella quale definì gli attacchi di cui era stato oggetto come «un volgare disegno da lungo tempo architettato nella vana speranza di distruggere un uomo circondato sempre dall’affetto, dalla benevolenza e dalla stima dei lavoratori di Crotone». Ai suoi fedeli elettori consigliò di votare per il Partito socialista unificato. In seguito condusse una vita molto ritirata.
È deceduto alla veneranda età di 94 anni. «Si conclude una vita esemplare di medico, amministratore, parlamentare, che ha scritto capitoli indimenticabili della storia della nostra regione», scrisse Giacomo Mancini, ex segretario nazionale del Psi, secondo cui Messinetti era «stato un uomo libero e coerente, forte e coraggioso, saggio e saldo nelle sue convinzioni. Un esempio per la sinistra e per la democrazia».
In suo ricordo, il 13 febbraio 2017, l’Amministrazione comunale di Crotone ha posto una placca commemorativa in piazza Duomo. Questa la dedica: «A Silvio Messinetti. / Medico dei poveri. / Sindaco amatissimo dal 1946 al 1957. Per venti anni deputato del popolo nella riconquistata democrazia. / Iniziò la lunga battaglia che portò alla elevazione di Crotone a Provincia. / Figura indimenticabile e prestigiosa, legata alla sua gente dell’amore degli ideali dell’emancipazione e della libertà, guidò la città verso la rinascita e la modernità. / Vive nella memoria dei crotonesi come esempio di dedizione e disinteresse personale di cui conservare e tramandare il ricordo».
Crotone gli ha intestato anche una via, tra Piazza Pitagora e Piazza Duomo. Porta il suo nome anche una sezione del Premio letterario Crotone. (Aldo Lamberti) © ICSAIC 2023 – 03
Scritti
- La rinascita di Crotone nel rapporto del suo sindaco, in «Rinascita», anno IX, n. 4, aprile 1952, p. 212;
- L'amministrazione popolare di Crotone (1946-1952), s.n., s.l. 1952;
- Relazione del sindaco on.le Silvio Messinetti, s.n., s.l. 1952;
- L'ente Sila sotto accusa. Discorso pronunciato alla Camera dei deputati nella seduta del 13 maggio 1954, Tip. della Camera dei deputati, Roma 19?;
- Schema di relazione sulla riforma sanitaria, con particolare riguardo alla nuova legge ospedaliera presentata in Parlamento dal P.C.I. (a cura di), Federazione comunista di Crotone, s. l. 19?;
- I miliardi dei contribuenti per la rinascita della Calabria non per il riarmo e la guerra. Discorso alla Camera, S.A.M.E., Milano 195?.
Nota archivistica
- Archivio di Stato di Catanzaro, Gabinetto di Prefettura, b. 318, “Crotone”.
Nota bibliografica
- Crotone: Mancini su morte Messinetti, in «Adnkronos», 17 ottobre 1996;
- Si è dimesso dal PCI l’onorevole Messinetti, in «Corriere della Sera», 29 marzo 1968;
- Giulio Grilletta, KR 40-43: cronache di guerra, Pellegrini, Cosenza 2003;
La città intitola l’ex piazza Vittoria a Messinetti, in «Il Crotonese», 20 febbraio 2007.