Felice Migliori [Bisignano (Cosenza), 25 aprile 1841- Cosenza, 29 aprile 1915]
Figlio di Antonio e di Michelina Auletta, una famiglia benestante, allo Stato civile fu registrato con i nomi di Felice, Francesco e Filomeno. Compì i primi studi nel paese natale e a Cosenza. Poi si formò nel Real Collegio Medico Cerusico di Napoli. Nel 1859 vinse il concorso per l'insegnamento di Filosofia nei Licei. Solo due anni dopo «per grazia speciale » si laureò in medicina. Vinse un concorso come medico militare presso l'Ospedale di Torino che gli consentì di insegnare Medicina Operatoria nelle Scuole Militari. Partecipò alle lotte risorgimentali che portarono all'unificazione del Regno d'Italia: nel 1860 fu con le truppe di Garibaldi nell'assedio di Capua. Nel 1864 partecipò a Milano alla fondazione della Croce Rossa Italiana (istituita con il nome di Comitato dell'Associazione Italianaper il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra) e divenne in seguito presidente di quella Cosentina. A Cosenza fondò «La Gazzetta Medica delle Calabrie », occupandosi d'igiene pubblica, potabilità delle acque, tubercolosi, meningite, peste e colera. Insieme al mazziniano Carlo Maria L'Occaso (1809-1854) di Castrovillari istituì un centro medico per le vaccinazioni e fondò un piccolo ospedale a Rocca Imperiale per contrastarela diffusione del colera in Calabria. Nel 1873 si dedicò a uno studio comparativo tra le città di Cosenza e Castrovillari sulle cause di mortalità , le condizioni igieniche e climatiche, in funzione di un'ipotesi di trasferimento del Distretto Militare nella città del Pollino, al fine di migliorare la salute del soldato. In quello stesso anno vinse il concorso per il ruolo di Medico Direttore dell'Ospedale Civile e Maternità di Cosenza, dove condusse ricerche sulle cause della meningite, sulla linfa di Koch o tubercolina e sulla cura della peste. La nomina a direttore di Felice Migliori segnò la rinascita dell'Ospedale che divenne: «Luogo di cura per le malattie medico-chirurgiche ».
Nel maggio del 1875 inaugurò un ciclo di «Conferenze Scientifiche » tenute dal personale medico impegnato nel settore della pubblica assistenza. Si occupò principalmente di chirurgia, operando in tutte le branche della medicina inclusa l'oculistica. Secondo una statistica dell'epoca recuperata da Enzo Stancati, gli interventi chirurgici consentirono al nosocomio di vantare nel 1887 il decesso di solo il 6 per cento dei ricoverati, uno standard non disprezzabile per i tempi. Per il proprio operato, nel 1892 ricevette una medaglia d'oro all'Esposizione d'Igiene di Palermo. Nell'ultimo ventennio dell'ottocento Migliori riuscì a dotare l'Ospedale Civile di una sala operatoria attrezzata, arredi decenti e, a proprie spese, di un laboratorio sperimentale per analisi batteriologiche.
Il 23 giugno del 1895 fu candidato al Consiglio Provinciale nella lista dell'on. Luigi Miceli, appoggiata dai periodici «L'avanguardia » e «Il Crati ». Netta fu però la vittoria della lista della Massoneria contro il partito «miceliano »: Spada (1.127 voti) e Mirabello (1.093) surclassarono Migliori (407 voti) e De Simone (238 voti). Nel 1892 fu trascinato in una vicenda giudiziaria sgradevole perché il giovane giornalista Luigi Caputo, 23 anni, che fonderà in seguito la «Cronaca di Calabria », il quale era innamorato della figlia Teresina di 22 anni, lo accusava di «abusi di correzione » e di «privazione della libertà individuale ». In pratica, Migliori era contrario al matrimonio della figlia con un «giornalista malpartito » come lo definì. Ma per condannarlo mancavano «le pruove » e tutto finì con un «non farsi luogo a procedimento penale ».
Nel 1900, stimolato dalla Società contro la malaria da poco sorta a Roma, fece parte insieme a Pasquale Rossi e Adolfo Berardelli della commissione promotrice di un movimento antimalarico allo scopo di sensibilizzarefbusto l'opinione pubblica: in quella estate vennero aperte le sottoscrizioni e i sindaci della provincia invitati a partecipare al movimento. Nell'autunno del 1902 fu autore di una ricerca secondo cui le cosiddette «zone malariche » erano presenti in 22 comuni del circondario di Paola, in 18 di quello di Castrovillari, in 14 in quello di Cosenza e in 9 di quello di Rossano. Negli anni 1889-1910 l'Ospedale Civile fu soggetto ad amministrazioni straordinarie e numerose inchieste. Ritiratosi nel 1913, Felice Migliori fu sostituito in via provvisoria dal giovane chirurgo Giuseppe Catalani, che fu costretto a gestire «la negligenza del personale sanitario rimasto privo di controllo », oltre a uno sciopero dei medici ospedalieri i quali sostenevano che la nomina del nuovo direttore dell'Ospedale spettasse al Consiglio Provinciale e non al Consiglio di Amministrazione del nosocomio.
Felice Migliori morì a Cosenza il 29 aprile del 1915. L'eredità venne raccolta dal figlio Domenico che continuò l'iniziativa paterna nel campo dell'eradicazione della malaria, diventando primo delegato antimalarico della provincia e fondando in Sila, in contrada Forgitelle, una Colonia per i bambini malarici cronici. Dieci giorni prima della sua morte nell'atrio dell'Ospedale Civile di Cosenza, fu eretto un busto di bronzo. Sulla facciata della sua abitazione di Bisignano fu fatta incidere l'epigrafe: «Da questa casa sulle ali audaci del suo intelletto possente Felice Migliori eminente nella scienza e nell'arte della vita volò verso orizzonti più vasti che di sua fulgida luce si irradiarono il popolo di Bisignano orgoglioso della gloria di Lui ad imperitura ricordanza solennemente depone XXIV maggio MCMXV ». Recano il suo nome una strada del centro di Cosenza adiacente all'Ospedale dell'Annunziata e un reparto di chirurgia dello stesso nosocomio. (Matteo Dalena) © ICSAIC 2019
Opere
- Felice Migliori, Cosenza e la scelta del Distretto Militare: esposizione della topografia e delle condizioni igieniche del clima in confronto di Castrovillari/indirizzata a s.e. il Ministro della Guerra, Tipografia dell'Ospizio della Redenzione, Cosenza 1873.
- Felice Migliori, Inaugurazione delle conferenze scientifiche del personale medico della pubblica assistenza di Calabria Citeriore, Tipografia Municipale, Cosenza 1875.
Nota bibliografica
- Franco Rombolà , La Storia della Chirurgia in Calabria (V-XX sec.), Santelli editore, Cosenza 1989;
- Alfonso Barone, Felice Migliuri, una vita consacrata alla medicina (1841-1915), «Calabria Letteraria », XLI, 3, 2001, pp. 109-111.
- Francesco Gallo, I grandi medici calabresi da Alcmeone a Dulbecco, Imprimitur, Padova 2012, p. 156.
- Enzo Stancati, Cosenza e la sua provincia dall'Unità al Fascismo, Pellegrini, Cosenza 1988, ad indicem.
Nota archivistica
- Comune di Bisignano (Cosenza), Registro delle nascite, atto n. 66 del 1841.