Antonino Nava [Reggio Calabria 11 dicembre 1905 – Farge Brema (Germania), 1 aprile 1945]
Nacque da Francesco, falegname, e Carmela Amodeo, casalinga. Figlio primogenito, ebbe un fratello Giuseppe e due sorelle Caterina e Maria. Crebbe nel popoloso e storico quartiere reggino di Santa Caterina d’Alessandria e frequentò le scuole a Reggio. La sua casa fu distrutta durante il bombardamento alleato del 6 maggio 1943, contro le infrastrutture portuali e i depositi di carburante della Regia Marina, che in linea d’aria si trovavano a meno di mezzo chilometro sul lato collinare del popoloso quartiere; a causa di ciò di lui non resta alcun effetto personale o fotografia. Non era sposato.
Il 14 gennaio 1924 si arruola come allievo carabiniere a piedi e frequenta il corso presso la Legione allievi Carabinieri di Roma, con una prima ferma breve di tre anni. Il 15 luglio dello stesso anno fa il giuramento e riceve gli alamari di Carabiniere. Nel gennaio 1927 viene raffermato per altri tre anni e il 31 luglio 1928 è promosso vice brigadiere. Nel gennaio 1930 è ammesso alla seconda rafferma triennale; il 10 novembre 1931 viene trasferito presso la Legione territoriale di Trieste; nel 1933 è ammesso alla terza rafferma e il 30 aprile 1935 è promosso Brigadiere. Nel 1936 ottiene la rafferma nel corpo per un anno, a quella annuale sarà ammesso anche nel 1937, nel 1938 e nel 1939; per motivi di malattia nel 1940 rientra per un breve periodo a Reggio presso la casa dei genitori. Nel 1941 ottiene la rafferma per un anno e il 29 luglio 1941 è promosso Maresciallo. Il 21 gennaio 1942 è assegnato alla stazione dei Carabinieri di Senerchia in provincia di Avellino dove presta servizio.
Pochi mesi dopo viene trasferito in Grecia e il 10 marzo si imbarca da Bari per Patrasso dove arriverà due giorni dopo. A fine anno viene impiegato in zona di guerra, tra il 18 novembre 1942 e sino alla fine di agosto opererà tra Bulgaria e Grecia. Intanto il 12 giugno è promosso Maresciallo Capo.
Il giorno dopo la proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, si trova già in Italia, rientrato presso la Legione di Trieste dopo lo scioglimento del V battaglione Carabinieri.
Il 23 settembre 1943 viene proclamata la costituzione della Repubblica Sociale Italiana (RSI) che comprendeva i territori dell'Italia centro-settentrionale non ancora liberati dall’avanzata alleata, escluse le province di Bolzano, Trento, Belluno, (Voraberg, Prealpi), Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana (Adriatisches Künstenland, Litorale Adriatico), che furono sottoposte direttamente al controllo di un governatore tedesco.
Il 29 luglio 1944 a seguito di domanda viene trasferito alla Guardia di Finanza per svolgere servizio di polizia economica a seguito dello scioglimento della Legione Carabinieri di Trieste.
Il 5 settembre nella battaglia di Povoletto, poco fuori Udine, i partigiani conducono un’operazione militare contro il grosso presidio della Guardia Nazionale Repubblicana, dove viene testato positivamente il comando partigiano unificato della Garibaldi, Natisone-Osoppo, che ha solo tre caduti e una ventina di feriti, mentre tra le fila della GNR vi furono 28 morti e 193 prigionieri, tra cui alcuni tedeschi e 150 carabinieri, che decideranno di passare nelle file della Resistenza. Nava partecipa a questa battaglia e non si esclude, che abbia svolto una possibile mediazione con i commilitoni carabinieri, che passarono con gli Osovani quello stesso giorno.
Successivamente, svolse attività con la Osoppo nel centro di Attimis, dove viene fatto prigioniero a seguito dell'Unternehmen Klagenfurt, una vasta operazione antipartigiana, che fu messa in atto tra il 26 e il 30 settembre 1944 dall’Alto Comando tedesco, con lo scopo di cancellare la Zona libera del Friuli orientale, i piccoli centri di Attimis, proprio dove nacque la Osoppo, Faedis e Nimis furono fatti oggetto di una violenta e dura rappresaglia. Dopo gli scontri molto cruenti contro i partigiani, i nazisti, avviarono un vero e proprio rastrellamento contro i paesi ritenuti sedi di unità partigiane. Ad Attimis la rappresaglia iniziò la mattina del 29 settembre; i reparti delle SS e poi i Cosacchi della Wermacht iniziarono un rastrellamento, razziando il bestiame e saccheggiando il paese, bruciando case e stalle. In questa fase Nava fu catturato il 30 settembre dopo giorni di duri combattimenti. Come lui molte altre persone, sia partigiani, che civili furono fatti prigionieri e deportati.
Ormai prigioniero, venne rinchiuso nel carcere di Udine e trasferito in quello di Trieste e il 2 o 3 ottobre 1944 fu deportato in Germania nel campo di concentramento di Dachau. Sarebbe morto per malattia il 1° aprile 1945 nell’ospedale da campo di Farge Brema, (Campo di concentramento di Brema-Farge era il sottocampo numero 179 del complesso del campo di concentramento di Neuengamme, istituito nell'autunno del 1943), dove era stato ricoverato in gravi condizioni di salute. Quando morì aveva 39 anni.
Dagli atti del fascicolo matricolare e dalla scheda risulta che fu detenuto a Udine e forse anche a Trieste, e poi fu deportato il 3 ottobre 1944, prima a KZ Dachau in Germania, il 5 maggio 1944, deportato n. 112921 e poi trasferito KZ Neuengamme sempre in Germania il 22 ottobre 1944, deportato n. 62778.
Nel Foglio notizie per le variazioni matricolari della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Commissione Regionale del Veneto, vi è l’attribuzione del riconoscimento della qualifica di Partigiano, certificando che «Nava Antonino, nato a Reggio Calabria, il 11 novembre 1905, residente a Reggio Calabria, del distretto militare di appartenenza di Reggio Calabria, è un partigiano combattente nel periodo che va dal 29/08/1944 al 01/09/1944, nella formazione Osoppo Friuli, località Udine», anche se nel foglio matricolare si parla di cattura da parte della Wermacht a Attimis il 30 settembre, quindi la sua permanenza tra le file della Osoppo è più lunga di un mese rispetto quanto indicato dalla Commissione Veneta.
Il 2 giugno del 2011, nella giornata della Festa della Repubblica, fu consegnata ai familiari la Medaglia d’Onore. La città di Reggio gli ha intitolato un piccolo giardino pubblico nel popoloso rione “Ferrovieri”. (Fabio Arichetta) © ICSAIC 2023 – 06
Nota bibliografica
- Archivio di Stato di Reggio Calabria, Fascicolo matricolare n.195/ anno 1905 / lettera N / Distretto di Reggio Calabria;
- Associazione Partigiani Osoppo – Friuli. Schede di Oreste Bonardi e Nino Bonini, https://www.partigianiosoppo.it/; https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/ATTIMIS,%20NIMIS%20E%20FAEDIS%2028-30.09.1944.pdf
- Brunello Mantelli, Nicola Tranfaglia: Il libro dei deportati. II. I deportati politici 1943-1945, Mursia, Milano 2009.
Banche dati
- https://caduti.ifsml.it
- https://www.kz-gedenkstaette-neuengamme.de
- https://collections.arolsen-archives.org
Ringraziamenti
- Si ringraziano il nipote Domenico Crea e Jurij Cozianin, Responsabile Biblioteca-Archivio "MOVM Renato Del Din", Associazione Partigiani "Osoppo-Friuli" (Udine).