Francesco Prati [Siderno (Reggio Calabria) 21 dicembre 1881 - 2 gennaio 1953]
Primo di cinque figli, Francesco Antonio Carmelo Emanuele Nazareno (con questi nomi fu registrato allo Stato civile) nacque da Pietro Prati, (in origine il cognome era Prato), segretario comunale di Siderno, e da Letizia Romeo. Il 31 gennaio del 1895 morì il padre. Sin dall'età di 13 anni fu cresciuto ed educato insieme al fratello e alle sorelle dallo zio arciprete Giuseppe Romeo, fratello della madre, che per badare all'educazione dei nipoti rimasti senza padre, lasciò la parrocchia e si trasferì a Napoli, luogo in cui Francesco fece gli studi liceali - fu allievo di Zingarelli - ed anche quelli universitari.
Nel periodo del Liceo e dell'Università ebbe modo di frequentare il Grande Archivio di Stato di Napoli, dove sono conservati vari e numerosi documenti, dai quali lui, con certosina ricerca, trasse le notizie che riguardavano Siderno e la sua storia.
Già all'età di 19 anni collaborava con la «Rivista Storica Calabrese », nella quale, nel 1900 pubblicò un suo articolo Sull'origine e denominazione di Siderno. Nel 1903, nel numero XI della predetta rivista pubblicò altri due articoli: uno tal titolo Pel feudo di Siderno nella seconda metà del secolo XV, l'altro dal titolo Una visita al professor Francesco Morano.
La sua collaborazione con la «Rivista Storica Calabrese » continuò fino al 1908, anno in cui si interruppe, poiché a causa del terremoto che colpì Reggio e Messina, la rivista cessò le pubblicazioni in seguito alla morte del suo direttore Cotroneo, perito nella catastrofe tellurica,.
Dopo aver conseguito la laurea in Medicina presso l'Università di Napoli fece ritorno a Siderno dove esercitò la professione di medico condotto, alternandola alle ricerche storiche su Siderno.
Omonimo di un poeta toscano vissuto nell'Ottocento, possedeva anche una buona vena poetica e ciò è attestato dalle numerose poesie, sonetti, odi e poemetti che pubblicò in vari giornali dell'epoca, tra cui: «La Stella », giornale di Milano, «Don Marzio », quotidiano politico di Napoli, «Il Grido del Popolo » e «La Protesta », periodici che si stampavano a Siderno. Curò, in particolar modo, i sonetti in dialetto sidernese e nel 1926 pubblicò una raccolta degli stessi dal titolo Sonetti Sidernesi.
Dopo vari anni di ricerche storiche effettuate sia nel periodo universitario che in quello post universitario presso l'Archivio di Stato di Napoli e presso varie biblioteche pubbliche e private della Calabria, nel gennaio del 1912 diede alle stampe presso la Tipografia Fabiani di Gerace il volume Mocta Sideronis. Storia del feudo di Siderno, nel quale ripercorre tutta la storia feudale di Siderno abbracciando un vasto periodo storico che va dall'anno 1348 al 1806.
Con quest'opera, dedicata allo zio arciprete don Giuseppe Romeo che lo aveva avviato e aiutato negli studi, Prati entrò di diritto tra gli storici calabresi e sidernesi.
Questa sua volontà traspare anche dal fatto che, il 10 agosto del 1919, in appendice al numero 1 del periodico «La Folla », giornale di Siderno diretto da Goffredo Guzzi, pubblicò la prima puntata della Sidernografia, uno scritto sulle origini di Siderno. La prima parte completa dello scritto La Sidernografia del dottor Francesco Prati. Le origini di Siderno, fu pubblicata nel 1925 presso la tipografia dei fratelli Serafino di Siderno.
Impegnato anche in politica, fu consigliere comunale dal 1914 al 1919, eletto nella lista che ottenne la maggioranza e che sostenne il sindaco Pietro Campoliti nel quinquennio. Con l'avvento del fascismo, il 21 giugno 1925 fu membro del direttorio fascista di Siderno e venne nominato segretario politico del fascio cittadino.
Successivamente, in occasione della morte del Campoliti, il Prati lesse un discorso commemorativo che fu pubblicato nel 1926 a Roma presso la tipografia del Senato con il titolo: In memoria del Comm. Pietro Campoliti Sindaco di Siderno. Discorso Commemorativo.
Si mostrò molto critico nei confronti dell'altro storico sidernese Michelangelo Macrì, pur riconoscendogli ottime doti di filologo e letterato. Narrò ed espose le vicende storiche di Siderno in maniera abbastanza corretta. Era assai considerato e stimato dalla gente di Siderno, sia come medico che come letterato e storico; era anche benvoluto dato il suo carattere allegro che lo portava a fraternizzare con tutti.
Il medico storico si spense improvvisamente il 2 gennaio 1953.
Lasciò inedita una Storia di Siderno in tre volumi dattiloscritti, di cui sono stati pubblicati il 2 ° e il 3 ° volume, unificati, a cura di chi scrive.
A Francesco Prati va riconosciuto il merito di aver iniziato, sin dalla giovane età , lo studio della storia locale attraverso l'analisi diretta delle fonti primarie d'archivio. Prati ebbe dello storico la capacità e l'interesse a ricostruire sin dalle origini, attraverso un'indagine e una ricerca storica meticolosa, fatti ed episodi realmente accaduti e personaggi esistiti; in particolare, la ricostruzione scrupolosa e minuziosa degli eventi storici relativi all suo paese. (Domenico Romeo) © ICSAIC 2020
Opere
- Mocta Sideronis. Storia del feudo di Siderno, Tipografia Fabiani, Gerace 1912;
- Le origini di Siderno. Ricerche e congetture, Tip. D. Serafino e figlio, Siderno 1922;
- Sidernografia del dottor Francesco Prati. Le origini di Siderno (parte 1 ª). Ricerche e congetture, Tip. fratelli Serafino, Siderno 1925 (Ristampa anastatica: Pancallo, Locri 2003;
- Sonetti Sidernesi, s.n,, s.l. 1926;
- In Memoria del Comm. Pietro Campoliti Sindaco di Siderno. Discorso storico commemorativo, Tip. Del Senato di G. Bardi, Roma 1926;
- Storia di Siderno. Cronaca Municipale dal 1860 al 1920, a cura di Domenico Romeo, Franco Pancallo, Locri 2017.
Nota bibliografica
- Domenico Romeo, Storia di Siderno (1806-1922). Dall'eversione della feudalità all'avvento del fascismo, AGE, Ardore Marina 1999;