Achille Solano [Nicotera (Vibo Valentia), 1 gennaio 1933 – 25 settembre 2012]
Intellettuale di gramsciana memoria, archeologo attivo sia come studioso sia come operatore sul campo, nacque da Mario e da Romana Berlingò.
Studiò a Nicotera e concluse il ciclo scolastico con la maturità presso il Liceo classico “Bruno Vinci”. Quindi conseguì la laurea in Lettere classiche nell’Università di Messina e, attratto dall’archeologia, si specializzò in “Topografia tardo antica e alto medioevale”. Il suo deciso impegno di archeologo lo ha indotto a fondare, nel 1969-1970, il Museo Civico Archeologico (ormai scomparso) e nel 2002 il Museo Provinciale di Mineralogia e Petrografia, del quale fu nominato Direttore. Abile a riunire attorno a sé una nutrita cerchia di volenterosi, nei momenti liberi si dava a ricercare possibili siti e dagli scavi recava sovente in sede interessanti manufatti tramandati dalle civiltà fiorite nelle terre del Poro, nella Valle del Mesima e pure oltre.
Sposato con Maria Assunta Bevilacqua, ha avuto tre figli, Mario, Gabriella e Carlotta.
Notevoli le sue scoperte: la cava di granito a Nicotera nel 1972 (intuì anche l’utilizzo di tale granito per il Foro Traiano a Roma), la stazione paleolitica in area di tre Calogero, l’insediamento rupestre di Zungri del XII-XIII secolo, il casale fortificato di Marmo presso Piperno, in Basilicata; la Massa Nicoterana; la chiesetta rupestre bizantina con le reliquie di San Leoluca presso S. Gregorio d'Ippona; la grotta di Santa Cristina nei pressi di Filandari dal bios di S. Elia lo speleota.
Del suo amore per il mondo antico è iniziale e vivido testimone nel 1967 il volume Liguri, Siculi e Greci nella Regione del Poro e le note storiche Di Medma, città-stato dello stesso anno. Seguì nel 1976 una seria e corposa fatica intitolata Bruttium paleocristiano, che l’anno dopo gli varrà l’assegnazione del Premio Sybaris Magna Grecia, ex aequo con Ettore Paratore, uno dei massimi latinisti italiani.
Sulla cava di granito di Nicotera il 4 marzo 1982 presentò una comunicazione alla Giornata di studio sul marmo nell’antichità organizzata dall’Istituto di Archeologia dell’Università di Roma. Riprese in seguito l’argomento sviluppando il tutto e affidandolo, nel 1985, ad apposita pubblicazione con titolo La cava romana di granito di Nicotera accolta nel numero uno di Quaderni di Antropologia Archeologia Storia con l’egida dell’Assessorato alla cultura del Comune di Nicotera. Nel medesimo anno darà vita a un lavoro ricco di linde immagini dei ritrovamenti sparsi per il territorio, Il Museo Archeologico di Nicotera.
Esperto in topografia agiografica, collaborò col Laboratorio di analisi dei materiali antichi (LAMA) dell’Università DSA IUAV di Venezia. Fu socio dell’Associazione Italiana di Archeometria dell’Università di Bologna e del Centro Studi Preistorici di Trento.
Docente, studioso, e ricercatore, oltre ai volumi citati, tra i suoi studi vanno ricordati: Contributo per una lettura topografica delle fonti e primi orientamenti su un gruppo d’inediti nella Calabria meridionale normanna; Limbadi, località Braghò-Montalto: tombe ad incinerazione entro urna; Calabria paleocristiana: nuove testimonianze per la storia e la topografia della Massa Nicoterana; Fonti letterarie e problemi di topografia sul Monte Poro medievale.
Per i suoi meriti scientifici (la studiosa Emilia Zinzi lo definì “Il Fonseca della Calabria”) è stato nominato Ispettore Onorario della Soprintendenza.
Già tra 1969 e 1974 aveva espresso peculiari saggi, affidati alla rivista Studi Meridionali, il cui fondatore e direttore era il palmese Vincenzo Saletta. Negli articoli, tra i quali si discetta della necropoli romana del Diale, della penetrazione etrusca sulle coste del Tirreno, delle terrecotte figurate di Medma, se ne ravvisano anche di tutt’altro genere, come le Lettere di Vincenzo Padula a mons. Vincenzo Brancia.
Questo suo rapporto con Studi Meridionali lo ha spinto a costituire una sezione correlata allo stesso periodico, col cui sostegno ha varato un intrigante convegno intitolato “Documenti di civiltà in Terra di Calabria”, che si è svolto dal 3 al 4 gennaio del 1974. A detto convegno hanno partecipato studiosi nel settore dell’archeologia: Dario Leone, che ha trattato della ricerca preistorica in Calabria, il modenese Enzo Gatti, che si è concentrato sull’antica toponomastica del Bruttium, il prefato Saletta, che si è occupato delle incursioni barbaresche a Nicotera, Natale Pagano, che si è intrattenuto sulla vetusta Medma e in merito alle origini di Nicotera, Domenico Teti, Saverio Di Bella e altri. In riferimento all’intervento del “padrone di casa”, a firma Rocco Liberti, così era scritto sul giornale cosentino La Calabria del 28 febbraio 1974: «Il dottor Solano, che ha iniziato il suo dire con dei preliminari polemici nei confronti della scienza ufficiale, che ignora volutamente gli sforzi dei dilettanti, ha tracciato un quadro completo di quelle che furono le campagne di scavi nella zona del Mesima durante un settantennio, da quelle promosse dall’Orsi e dal Ferri a quelle dei nostri giorni ed ha affermato come l’antica Medma sia esistita in contrada Sovereto III quale villaggio ancor prima dell’arrivo dei coloni greci, un’esistenza che risulta suffragata dai molti reperti riuniti nel civico museo».
Parallelamente alla sua attività di studioso-ricercatore, nonché di docente di materie letterarie nelle scuole medie, era impegnato anche in politica, svolta a lungo come militante del Partito comunista italiano (fu anche segretario della locale sezione), in posizione sempre critica con la dirigenza regionale e nazionale, e quando il Pci è scomparso ed è diventato Democratici di Sinistra ha militato nella sinistra estrema.
In gioventù è stato anche appassionato di calcio praticato. Giocò per molti anni come portiere-kamikaze della squadra locale e della vicina Limbadi.
Dopo una parentesi di vita disordinata, si è spento serenamente all’età di 79 anni assistito dai familiari.
A tre anni dal decesso, il 25 aprile 2015, è stato organizzato nella sua città un interessante meeting dal titolo “Achille Solano, ricercatore gentiluomo”. I relativi atti, allestiti da Maria D’Andrea e Margherita Corrado, contengono proficue fatiche di cultori: Giovanni Durante, Maurizio Carlo Alberto Gorra, Fabrizio Sudano, Fabrizio Mollo, Foca Accetta e le stesse curatrici. L’appendice contiene peraltro un pezzo precedentemente pubblicato da Solano in collaborazione col prof. Lazzerini dell’Università di Venezia. Nella prefazione così lo ricordava il prof. Gian Pietro Givigliano dell’Università della Calabria e a sua volta autore di scritti di natura archeologica: «[Solano] mi sembrò veramente incarnare la figura dello studioso appassionato, particolarmente sensibile alle reali esigenze sociali della Regione …, ma anche in possesso di quegli strumenti culturali, scientifici e metodologici che ne facevano un interlocutore importante, a volte capace per passione anche di trascurare le regole, ma sempre con l’obiettivo di conoscere di più».
L’amministrazione comunale di Zungri, il cui sito rupestre conosciuto come degli “Sbariati”, è stato scoperto proprio dallo studioso nicoterese, non poteva sicuramente fare a meno di commemorarlo nel migliore dei modi e nella seduta del 29 novembre 2021 ha stabilito di conferirgli pure se postuma la cittadinanza onoraria alla memoria con questa motivazione: «Per il lodevole impegno profuso nello studio e nella conoscenza del patrimonio culturale di Zungri avendone compreso, primo fra tutti, il grande valore Storico-Archeologico e con ciò avendo dato impulso alla scoperta dell’Insediamento Rupestre degli Sbariati, che ha fatto di Zungri uno dei centri culturali più importanti della Calabria».
La cerimonia ha avuto luogo nella sala consiliare l’11 dicembre successivo. In quella occasione l’amministrazione comunale ha offerto alla famiglia un’artistica pergamena con la motivazione ufficiale. L’artista zungrese Luigi Di Mari si è reso partecipe con un quadro recante l’effigie dello studioso. Precedentemente, nel 2019, Salvatore Berlingieri gli aveva dedicato la sua opera Achille Solano e l’eremita della Ruga Santa. Santa Ruba e le reliquie di San Leoluca. (Rocco Liberti e Pantaleone Sergi) © ICSAIC 2023 – 01
Opere
- Liguri, Siculi e Greci nella Regione del Poro, Tip. Gigliotti, Vibo Valentia 1967;
- Di Medma, città-stato, Tip. La Elle Esse, Nicotera 1967;
- Bruttium paleocristiano, Barbaro, Oppido Mamertina 1976;
- Il museo archeologico di Nicotera, Comune di Nicotera, Nicotera 1985;
- La cava romana di granito di Nicotera, in «Quaderni di Antropologia Archeologia Storia», Comune di Nicotera, Nicotera 1985.
Nota bibliografica
- Margherita Corrado e Maria D’Andrea (a cura di), Achille Solano, ricercatore gentiluomo, Adhoc, Vibo Valentia 2018;
- Salvatore Berlingieri, Achille Solano e l'eremita della Ruga Santa. Santa Ruba e le reliquie di San Leoluca, Accademia, Roma 2019;
- Maria Caterina Pietropaolo, Gli Sbariati. La Memoria e Achille Solano, Meligrana Editore, Tropea 2021;
- Rocco Liberti, Achille Solano, in «Senza tempo magazine.it», https://www.academia.edu/86196734/Achille_Solano