Demetrio Tripepi (Reggio Calabria, 12 dicembre 1859 – 31 dicembre 1908)
Nato da Giuseppe e da Maria Antonia Tripepi. Avvocato, amministratore pubblico e uomo politico, fu una delle tre più rappresentative figure politiche della Reggio di inizio secolo (le altre furono Camagna e De Nava), protagonista di tante accese battaglie elettorali contro Camagna e i suoi sostenitori, che si opponevano alla schiera degli "gnuri" guidata prima dall'onorevole Luigi De Blasio e poi appunto da Demetrio Tripepi, tanto che i due "partiti", coinvolti in un antagonismo che caratterizzò la vita politica reggina a cavallo dei due secoli, si chiamarono "camagnini" e "tripepini" o con un soprannome polemico "della tabacchiera" e del “tubetto".
Protagonista della vita politica di Reggio Calabria, ma anche di quella nazionale, Tripepi, avevano goduto dell'appoggio di Crispi.
Fu consigliere comunale e provinciale, sindaco della città con votazione plebiscitaria, penalista insigne, la cui fama varcò presto i confini della provincia. Oratore facondo e di capacità eccezionali, nei Tribunali, nelle Corti d'Assise o nella Camera dei Deputati, nei Consessi di cui fece parte, nei circoli di cultura e nei comizi politici, affascinava I’uditorio quale colto e valente conferenziere.
Schierato nel gruppo dei conservatori come i fratelli Francesco e Domenico, anche loro parlamentari, fu deputato del collegio di Palmi eletto nella XIX legislatura (1895-1897) e dal suo banco pronunziò importanti discorsi. Prese la parola sia in sede di discussione dei bilanci dello Stato (Lavori pubblici, Istruzione e Giustizia), sia in sede di discussione di altre leggi (Genio civile, terremoti) e sia infine per svolgere interpellanze e interrogazioni su problemi riguardanti il suo collegio elettorale.
Pubblicò i Discorsi pronunciati alla Camera dei Deputati (nelle sedute dal 21 giugno al 31 luglio 1895). Roma, 1895; Discorso sul bilancio di grazia e giustizia pronunciato alla Camera dei Deputati l'8 giugno 1896. Roma, 1896.
«Zaleuco», rassegna di vita forense della provincia di Reggio, riporta un Discorso giovanile di Demetrio Tripepi, pronunciato a Napoli quale presidente di quel Circolo universitario il 14 marzo 1883 e presentato da Ruggero Bonghi nella ricorrenza del genetliaco di Umberto I. «Zaleuco» cosi si esprimeva in proposito: «Invero avremmo voluto ricordare più degnamente Demetrio Tripepi, che, con Biagio Camagna, accese vampate di entusiasmo ed onorò altamente e nobilmente il Foro calabrese, ma non ci è stato possibile per le difficoltà nelle ricerche. Questo Discorso giovanile, impeccabile nella forma, rivelava, nel lontano 14 marzo 1883, quella che sarebbe stata l'oratoria elegante, impetuosa, elevata, talvolta sdegnosa, di Demetrio Tripepi».
Fu sindaco di Reggio Calabria, eletto con voto plebiscitario, nel biennio 1905-1907.
Morì, assieme alla moglie, in seguito alle ferite riportate nel crollo del suo palazzo nel terremoto del 1908, tre giorni dopo il disastro. Aveva solo 49 anni. Lasciò nove figli, tra cui Domenico, detto «Mimì», avvocato e futuro parlamentare. Il figlio Giuseppe, ancora sedicenne, con altre persone trasse in salvo almeno trenta naufraghi dal piroscafo Verona affondato nello Stretto.
Fu amico di Giustino Fortunato che così ne scrisse: «Il ricordo di Demetrio Tripepi è indelebile nel mio animo perché lo amai come un fratello, tanta stima io avevo del suo forte carattere e della purezza del suo cuore. Che trave perdita la sua!».
Nell’immediatezza del cataclisma, fu ricordato dall’on. De Nava nel suo intervento alla Camera il 9 gennaio 1909 quando lo definì «uomo di indomito carattere e di non comune energia»; più di un anno dopo fu commemorato ufficialmente.
Bisognò attendere il 1922, invece, perché Reggio lo onorasse dedicandogli una strada. Su proposta del consigliere comunale avvocato Giuffrè, infatti, nel maggio di quell’anno si decise di cambiare il nome della via Tribunali in quella di via Demetrio Tripepi, oggi una delle arterie più importanti della città. (Domenico Coppola e Leonilde Reda) @ ICSAIC 2023 – 06
Scritti
- Discorsi pronunziati alla Camera dei Deputati (nelle sedute dal 21 giugno al 31 luglio 1895), Tipografia della Camera dei Deputati, Roma 1895
Nota bibliografica
- Atti Parlamentari, Camera dei deputati, Discussioni, 9 gennaio 1909;
- Atti Parlamentari, Camera dei deputati, Discussioni, 1 marzo 1910;
- Gaetano Sardiello, Il viandante e la via. Magistrati e giurati, Edizioni “La Toga”, Napoli 1939, pp. 24-29 (poi Contro Crea e Gironda. Il viandante e la via. Magistrati e giurati, Mondo antico forense di provincia, a cura di Vincenzo Panuccio, Giuffrè Editore, Milano 2020)
- Jole Lattari Giugni, I parlamentari della Calabria: dal 1861 al 1967,Morara, Roma 1967, p. 419;
- Gaetano Cingari, Reggio Calabria, Laterza, Roma-Bari 1988, pp. 151 e passim;
- Enzo Laganà, Enza Barbaro, Reggio Calabria bella e gentile. Album della città, Abramo, Catanzaro 1990, p. 107;
- Pietro Borzomati, La vita soiale nel Risorgimento, in Fulvio Mazza (a cura di), Reggio Calabria, Storia cultura economia, Rubbettino, Soveria Mannelli 1993 (in particolare il paragrafo Gli anni dell’antagonismo Camagna-Tripepi e del cardinale Portanova, pp. 209-210);
- Carmela Galasso, Tripepi Demetrio, in Biografie di personaggi noti e meno noti della Calabria, Pellegrini, Cosenza 2009, p. 452;
- Domenico Coppola, Demetrio Tripepi (1859-1908), in Id., Profili di calabresi illustri, Pellegrini, Cosenza 2010, pp. 123-124.