Candido Zerbi (Oppido Mamertina, 18 novembre 1827 - 3 dicembre1889)
Figlio di d. Girolamo, proprietario proveniente da Santa Cristina e di d. Caterina Grillo, di nobile ceppo oppidese, sposa nel 1856 d. Maria Giuseppa Grillo, da cui ha solo figlie femmine, e nel 1882 d. Giulia Gerardis. Nato nel seno di una agiata famiglia, si dà alla politica portando il suo impegno al Comune e alla Provincia. Infine, nel 1889, è nominato senatore del Regno. Forbito conferenziere, interviene in svariate ricorrenze, in buona parte sfociate poi in opuscoli a stampa. La sua ricca biblioteca gli concede peraltro di sfornare studi di memorie patrie, come la storia dei vescovi della diocesi di Oppido. A questa però perviene attingendo largamente a un manoscritto in latino di Nicolantonio Gangemi prodotto a difesa della conservazione dell'istituzione, che nel 1818 era in predicato di essere abolita.
Lo Zerbi, dopo i primi rudimenti avuti probabilmente in privato se non nella scuola elementare, prosegue presso il locale Seminario Vescovile, un istituto all'epoca parecchio ricercato e dal quale escono anche egregi professionisti. Vi si alternano insegnanti di vaglia dallo Ioculano al Novelli, ma per primo maestro si offre il canonico d. Giuseppe Frascà . Predilige le materie classiche e vi si dedica con diligenza. Se il suo amore per Dante lo fa ritenere in gran conto dal dantista Francesco Saverio Torricelli, per il «Cantico dei Cantici » ha il plauso di Niccolò Tommaseo. Ama in sommo grado la lingua dei Romani, tanto che riempie di allocuzioni celebri tutte le costruzioni esistenti nei suoi fondi agricoli. È in unione letteraria con tanti illustri spiriti quali Felice Bisazza e il marchese Giuseppe Taccone e collabora ai periodici che si editano in provincia, soprattutto «La Fata Morgana ». È socio corrispondente di alcune prestigiose accademie: Accademia Pontaniana di Napoli, Società Economica della Prima Calabria Ulteriore, Accademia degli Affaticati di Tropea, Accademia Florimontana Vibonese.
Inizialmente è favorevole ai Borboni, cui innalza un Inno a re Ferdinando II, cosa che non va a genio ai suoi amici, che lo criticano aspramente. Spalleggia i parenti Grillo nella lotta che li oppone al vescovo Michele M. Caputo non ancora favoreggiatore di Garibaldi e dell'Unità d'Italia, ma è condannato all'esilio, che sconta a Palmi. In breve rientra a Oppido e si cimenta nell'agone amministrativo esprimendo il meglio di sé al Comune e negli enti caritatevoli, in particolare la Congregazione di Carità , per cui viene considerato un dirigente alquanto capace. Svolge le funzioni di sindaco nelle annate 1857 e 1858, ma in successione lo si trova variamente con la qualifica di assessore. Così il presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, barone Luigi De Blasio, il 4 dicembre 1889 ne rammenta le benemerenze in campo comunale: «E Candido Zerbi sarà sempre ricordato con riconoscenza in Oppido primo amministratore del Comune, largo ed efficace promotore della istruzione e della pubblica beneficenza, nella istituzione e direzione di numerose scuole, e di un asilo infantile, nella pietosa cura di migliorare ed accrescere la sostanza d'un civico ospedale fondato in Oppido dal munificente cittadino Commendatore Antonio Mazzitelli ». A quest'ultimo proposito torna utile rimembrare che lo Zerbi, per avere la vittoria nella causa che vede in contrapposizione il Comune e gli eredi del Mazzitelli, svolge una strenua e risolutiva azione.
Candido Zerbi, che per i suoi meriti fa incetta di riconoscimenti (Cavaliere, Cavaliere Ufficiale, Commendatore e Grande Ufficiale della Corona d'Italia) manifesta un attivo interesse, oltre che al Comune, alla Provincia, dove nel corso degli anni è possibile riscontrare numerosi interventi a pro del territorio. Particolarmente solerte nel periodo 1872-74, durante il quale si occupa, tra l'altro, della provincializzazione della costruenda strada tra Platì e Santa Cristina, delle spese di trasporto delle ceneri di Carlo Botta e del tracciato della strada Provinciale tra la Ferrandina e Varapodio. Alla fine, nel 1889, si ha la nomina a senatore per la XVI categoria.
Così il presidente del Senato Domenico Farini espone in occasione della commemorazione del senatore Zerbi: «D'ingegno oltre il comune, fu cultore appassionato dei classici greci e latini, della archeologia e della storia antica. Di che le "Notizie cronistoriche della città , chiesa e diocesi di Oppido Mamertino" lo mostrarono ricercatore accurato, paziente e scrittore valente. Sedeva fra noi da non ancora un anno; ed alla dignità senatoria aveangli schiuso l'adito la presidenza del Consiglio provinciale di Reggio Calabria tre volte tenuta ed in largo censo. Del quale bene, e largamente usando, ed alle amministrazioni del comune e della provincia nativa con amorosa operosità intendendo, raccolse in vita la stima e l'affetto dei concittadini, che in morte lo piangono probo, benefico, virtuoso ».
Quale emerito cittadino, lo Zerbi nel suo testamento olografo non dimentica il paese che gli ha dato i natali e, oltre a lasciare un grosso fondo all'amministrazione dell'Ospedale, dona la sua cospicua biblioteca al Seminario. Ma se nel primo caso l'operazione va in buon porto, non può dirsi lo stesso per il secondo chè tutto finisce in malora. Mossa lite dagli eredi, l'interessante raccolta si disperde in mille rivoli. Di recente qualcuno ha recuperato degli spezzoni nel cantinato di una casa di proprietà di lontani parenti. (Rocco Liberti) © ICSAIC 2019
Opere
- Pensieri sopra Oppido Vecchio, «La Fata Morgana », Reggio Calabria, IV, 4, 1844;
- Cantico dei cantici (Libera versione), presso Serafino Prestia, Napoli 1846;
- Elogio funebre del Dr. Giuseppe Joculano, Gaetano Nobile, Napoli 1850;
- Le profezie di Isaia, Tipografia del Messaggiere Napolitano, Napoli 1861;
- Della vita e delle opere di Giuseppe Taccone Marchese di Sitizano, Tipografia di Dom. Siclari, Reggio Calabria 1870;
- Della Città , Chiesa e Diocesi di Oppido Mamertina e dei suoi Vescovi, Tip. Barbera, Roma 1874;
- Discorso pronunciato nel Camposanto di Oppido, aperto e solennemente benedetto il 2 novembre 1879, Ceruso, Reggio Calabria 1879;
- Discorso pronunciato il 5 febbraio 1883 in Oppido Mamertina per il Centenario del tremuoto delle Calabrie, Accademia delle Scienze, Napoli 1883;
Nota bibliografica
- Atti del Consiglio Provinciale di Calabria Ultra Prima, Sessione Ordinaria e Straordinaria 1872-74, Stamperia D'Andera, Reggio 1874, passim;
- L'Annotatore. Giornale della Società Didattica Italiana », III, 5, 16 gennaio 1877, pp. 76-78;
- Francesco Saverio Grillo, Commemorazione del Senatore Candido Zerbi letta nella sala del Consiglio Comunale di Oppido Mamertina il 3 gennaio 1890 per mandato della Giunta dopo i funerali del trigesimo, Stabilimento Tipografico Ditta Luigi Ceruso fu Gius., Reggio Calabria 1890;
- Vincenzo Frascà , Oppido Mamertina-riassunto cronistorico, Tipografia "Dopolavoro, Cittanova 1930, pp. 323-325;
- Bruno Palaja, Il Senatore Don Candido Zerbi, «Arte e Natura », II, 1, 1930;
- Luigi Aliquò Lenzi - Filippo Aliquò Taverriti, Gli Scrittori Calabresi, Tip. Editrice «Corriere di Reggio », Reggio Calabria 1955, ad vocem,
- Jole Lattari Giugni, I Parlamentari della Calabria dal 1861 al 1967, Casa Editrice L. Morara, Roma 1967, p. 428;
- Giuseppe Pignataro, Candido Zerbi e la "Cronistoria" di Oppido, «Bollettino del CSEP di Oppido Mamertina », I, 1, dicembre 1974, p. 24;
- Rocco Liberti, Momenti e figure nella storia della vecchia e nuova Oppido, Barbaro Editore, Oppido Mamertina 1981, pp. 310-311;
- Id., Candido Zerbi, uomo politico e storico commemorato al consiglio provinciale, «Quaderni Mamertini, 53, Litografia Diaco, Bovalino 2005, pp. 10-12.
- Id., Peripezìe della ricca Biblioteca del Senatore Candido Zerbi, «Calabria Letteraria, LVII, 1-2-3, 2009. pp. 24-26;
Nota archivistica
- Comune di Oppido Mamertina, Stato Civile, Registro dei nati, 1827, n.ro d'ordine 97;
- Id., Registro dei morti, n.ro d'ordine 158;
- Id., Registro dei matrimoni, 1856, n.ro d'ordine 9, fol. 9; Registri dei matrimoni della cattedrale, 1882;
- Atti di successione dell'ex Ufficio del Registro di Oppido Mamertina;
- Senato del Regno, Sito storico, Tutti i Senatori del Regno, scheda Zerbi Candido, www.senato.it.