Ferrante re di Napoli. Quando il potere era al Sud (Rubbettino 2023), l’ultimo volume dello storico e presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, Giuseppe Caridi, sarà presentato il prossimo 5 aprile a Cosenza (ore 17), nella sala della Confindustria in via Tocci. Introduce e modera Bianca Rende, Consigliere comunale di Cosenza. Saranno presenti: Tania Frisone Severino, presidente AIParC Cosenza, Giovanni De Luca, presidente UNUCI Cosenza, Brunella Serpe, past president AIParC Cosenza e docente Unical. Dialoga con l’Autore Giuseppe Ferraro, responsabile della commissione didattica dell’ICSAIC e direttore dell’Istituto del Risorgimento di Cosenza.
Dalla quarta di copertina | Ferdinando I d’Aragona, detto comunemente Ferrante, è stato re di Napoli dal 1458 al 1494, un periodo cruciale nella storia della penisola italiana disseminata di Repubbliche e Signorie e in cui quello di Napoli era il solo Regno. Ferrante ebbe strette relazioni con alcuni personaggi di grande rilievo quali Lorenzo il Magnifico, Ludovico il Moro, Alessandro VI, nei confronti dei cui Potentati, come pure verso le Repubbliche di Genova e Venezia, esercitò una leadership in certi momenti così accentuata che a metà del 1480 – dopo avere domato la tracotanza baronale – si era diffusa la voce che aspirasse a diventare re d’Italia. Se tale disegno si fosse realizzato, Ferrante avrebbe potuto ad armi pari competere con le grandi monarchie nazionali (Francia, Spagna, Inghilterra) che stavano affermandosi in Europa in quel periodo e contrastare efficacemente l’espansionismo islamico. Nonostante il ruolo di primo piano, mancava un lavoro che ripercorresse la vita e l’opera di questo sovrano, la cui figura è strettamente intrecciata alle vicende italiane e mediterranee nel periodo di transizione dal Medioevo all’Età moderna.