Nella sezione “Autori calabresi” un breve saggio del socio Letterio Licordari su “La Calabria e il cinema”, riguardante i luoghi, gli attori e i registi che hanno lasciato un segno nella cinematografia italiana dal dopoguerra ai giorni nostri, pubblicato sulla rivista “Teatro contemporaneo e cinema” fondata da Mario Verdone e diretta da Gianfranco Bartalotta. Da “Il lupo della Sila” del 1949 alle più recenti produzioni di registi e attori emergenti come Alessandro Grande, Lorenzo Adorisio e Giovanni Carpanzano, passando per i set nel Marchesato crotonese in cui venne girato “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini nel 1964, grandi interpreti del calibro di Leopoldo Trieste, Gianna Maria Canale, Vincenzo Talarico, Aroldo Tieri, Peppino Mazzotta e Marcello Fonte, l’attività documentaristica di Vittorio De Seta, i richiami letterari alle opere di Gioacchino Criaco e Mimmo Gangemi, e mettendo a fuoco l’obiettivo sui tre registi calabresi più noti, Gianni Amelio, Mimmo Calopresti e Carlo Carlei.
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La Calabria e il cinema in un saggio di Letterio Licordari
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