Parola di Vita, settimanale dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, ha pubblicato sul numero del 15 ottobre 2020 (a. 11, n. 35, p. 4) una recensione del libro I Calabresi all’Assemblea Costituente 1946-1948, a firma di Lorenzo Coscarella. Il volume è stato presentato lo scorso mercoledì 14 ottobre presso la sede CGIL di Cosenza.
di Lorenzo Coscarella
Il 2 giugno 1946 gli italiani non scelsero solo la Repubblica come forma di governo dell’Italia democratica, ma elessero anche i deputati all’Assemblea Costituente che avrebbe materialmente scritto la Costituzione, la legge fondamentale dello Stato in vigore ancora oggi. In quella Assemblea, i cui lavori durarono fino alle elezioni del 1948, la Calabria era rappresentata da un significativo gruppo di deputati, ciascuno dei quali diede il suo contributo alla nascita della Costituzione e del nuovo stato democratico. Quale sia stato questo contributo viene evidenziato nel recente volume “I calabresi all’Assemblea Costituente 1946-1948”, realizzato dall’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (ICSAIC), operante a Cosenza dal 1983 e attualmente con sede presso la biblioteca “Tarantelli” dell’Unical. Il volume è stato curato da Paolo Palma e Vittorio Cappelli, rispettivamente presidente e direttore scientifico dell’Istituto, e edito da Rubettino.
La pubblicazione è costituita da due parti. Nella prima sono raccolte le biografie dei 24 costituenti calabresi, 21 dei quali eletti in Calabria e tre nel Collegio unico nazionale, mentre la seconda parte, di stampo documentario, propone una antologia degli atti parlamentari riguardanti la Calabria prodotti in quel biennio.
Cappelli e Palma hanno coordinato un gruppo di studiosi, docenti universitari e soci dell’Istituto, tra cui Vittorio De Marco, Giorgio Rebuffa, Katia Massara, Maria Gabriella Rienzo, Carlo Fanelli, Luigi Ambrosi, Lorenzo Coscarella, Enzo D’Agostino, Giuseppe Ferraro, Alfredo Focà , Oscar Greco, Michele William La Rocca, Giuseppe Macrì, Giuseppe Masi, Katia Massara, Alessandro Massimo Nucara, Christian Palmieri, Pantaleone Sergi, Vincenzo Antonio Tucci. Ogni studioso si è occupato di ricostruire la biografia di uno o più Costituenti, alcuni dei quali già oggetto di studi e pubblicazioni mentre per altri è stata necessaria una più puntuale ricerca bibliografica e archivistica, selezionando quanto di significativo avessero prodotto nel corso della loro attività parlamentare.
Dopo una accesa campagna elettorale, che rappresentò per la nazione la ripresa della vita democratica, la Calabria elesse all’Assemblea Costituente i suoi deputati, provenienti dalle varie zone del territorio regionale e espressione di quasi tutto l’arco politico: Antonio Capua, Francesco Caroleo, Benedetto Carratelli, Gennaro Cassiani, Giacinto Froggio, Vito Giuseppe Galati, Fausto Gullo, Roberto Lucifero, Pietro Mancini, Vincenzo Mazzei, Enrico Molè, Costantino Mortati, Filippo Murdaca, Eugenio Musolino, Antonio Priolo, Adolfo Quintieri, Quinto Quintieri, Gaetano Sardiello, Nicola Siles, Luigi Silipo, Vincenzo Tieri, Domenico Tripepi, Alessandro Turco e Giuseppe Vilardi.
La parte documentaria, realizzata con il contributo della biblioteca della Camera dei Deputati, raccoglie così i più significativi discorsi tenuti nell’aula parlamentare su questioni regionali, oltre che una selezione di documenti riguardanti la Calabria nelle interpellanze e interrogazioni a risposta orale e nelle interrogazioni a risposta scritta. È presente inoltre il testo della discussione sulla legge istitutiva dell’Opera Valorizzazione Sila, il cui disegno di legge venne approvato il 10 dicembre 1947 e che rappresentò per la Calabria di quegli anni un avvenimento di notevole rilevanza. Mentre nei discorsi in aula sono i temi generali a prevalere, con una attenzione particolare ai dibattiti sorti sul progetto costituzionale, nelle interpellanze e interrogazioni le questioni più marcatamente regionali emergono con più forza. Dalla loro analisi, seppur necessariamente proposta nel volume attraverso una antologia, emerge un significativo spaccato della società calabrese del tempo. I costituenti portarono nell’aula parlamentare i problemi più disparati, dai conflitti agrari nel catanzarese alla situazione alimentare in provincia di Reggio, dalle agitazioni provocate nel cosentino dalle mancanze di pane e farina alle carenze sanitarie riscontrabili in più luoghi della regione, e ancora i disagi nei trasporti, la situazione dell’edilizia scolastica e gli scontri politici tra fazioni contrapposte che nella regione fecero registrare spiacevoli fatti di cronaca.