Alberto De Bernardi parla di “Fascismo, Resistenza e memoria della Repubblica” il 24 maggio a Rende

Alberto De Bernardi,

“Fascismo, Resistenza e memoria della Repubblica”: su questo tema, nel quadro delle iniziative “Le Radici del presente”, il prof. Alberto De Bernardi, dell’Università  di Bologna Alma Mater e vice presidente dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”, giovedì 24 maggio alle 17,30 terrà  una conferenza al Museo del Presente di Rende. L’iniziativa è promossa dal  nostro istituto, dal Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università  della Calabria (Dispes), dal Comune di Rende e dal Laboratorio di ricerche storiche,  filosofiche e politiche. I lavori saranno introdotti dalla  professoressa Marta  Petrusewicz, Assessore alla cultura, comune di Rende e docente  all’Unical. Con De Bernardi discuteranno i professori  Francesco Raniolo Direttore del Dispes,  Vittorio Cappelli, docente  all’Unica  e  direttore dell’Icsaic, e  Brunello Mantelli  Docente  all’Unical.  Albertro De Bernardi è professore ordinario di Storia contemporanea all’università  di Bologna.  Professore associato dal 1988, ha insegnato Storia contemporanea all’Università  di Torino fino al 1991.Dal 1992 al 1994 ha insegnato Storia dell’industria all’Università  di Bologna, dove dal 1995 ricopre la cattedra di Storia contemporanea. Nel 1999 ha vinto il concorso di prima fascia e l’anno successivo è stato chiamato presso la stessa università .
Dal 2009 insegna Storia globale nel Corso di laurea specilistica/magistrale.
Nel 2003 è stato eletto direttore del Dipartimento di Discipline storiche (2003-2009).
Ha coordinato il dottorato di ricerca “Storia d’Europa” dal 2010 al 2013.
E stato coordinatore della Commissione ricerca del Dipartimento Storia, culture, civiltà  (2012-2015)  I temi principali delle sue ricerche hanno riguardato la storia sociale, il fascismo e l’antifascismo, l’Italia repubblicana. Per quel che riguarda il primo campo ha svolto studi per molti aspetti innovatici relativi alla storia del manicomio e della follia, dell’alimentazione e delle malattie sociali.
Per quel che riguarda il fascismo le ricerche hanno affrontato soprattutto aspetti metodologici e comparatistici, che hanno messo in luce la novità  rappresentata da totalitarismo nell’Europa fra le due guerra, rispetto alle tradizionali chiavi di lettura.
L’Italia del secondo dopoguerra è stata analizzata mettendo a fuoco sia le eredità  dell’antifascismo nella costruzione della repubblica, sia la centralità  degli anni settanta e dei movimenti di protesta, sia focalizzando i cambiamenti dell’ultimo trentennio.

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