Cinquant’anni fa moriva Fausto Gullo. Un articolo di Paolo Palma

Il 3 settembre del 1974, 50 anni fa, moriva a Macchia di Spezzano Piccolo Fausto Gullo. Sulla figura dell’uomo politico comunista, noto come “il ministro dei contadini”, pubblichiamo un articolo del nostro presidente, Paolo Palma, apparso sul numero monografico che gli ha dedicato “Presila Duemila”, il mensile diretto da Anselmo Fata.

Un pensiero radicale. Volendo racchiudere in una formula il personaggio Fausto Gullo a cinquant’anni dalla sua scomparsa, mi vengono in mente queste due parole, pur con una importante eccezione: il suo decisivo contributo alla svolta togliattiana di Salerno, che fu evento politico tutt’altro che radicale per la sinistra italiana. Gullo però – come ci ricorda Giuseppe Pierino nella sua bella biografia – motivò comunque in senso radicale questa posizione, che espresse nel suo intervento al Consiglio nazionale del partito, a Napoli, facendo pendere la bilancia a favore della proposta di Togliatti, fino a quel momento in forte difficoltà. Disse infatti Gullo che in quel marzo del 1944 «il compito più rivoluzionario [era] distruggere il baluardo della dittatura fascista e di tutta la reazione: lo Stato hitleriano». E perciò via libera all’ingresso del PCI in un nuovo governo Badoglio, scelta opinabile e tutt’altro che ineluttabile, visto che la linea politica togliattiana di unità nazionale poteva benissimo essere affermata senza la partecipazione diretta delle forze antifasciste al governo del Re, presieduto da un personaggio peraltro assai discusso.
Gullo a questo punto era ormai un ex bordighiano, che infatti diventò ministro dell’Agricoltura e poi della Giustizia nei governi Badoglio, Bonomi, Parri e De Gasperi. Personalmente ho però di lui un ricordo che definirei invece “bordighiano”. Avevo quindici anni e mi piaceva girare per comizi. Fu così che il venerdì 7 maggio 1968 mi capitò di assistere (che fortuna!) all’ultimo comizio di Fausto Gullo in una campagna elettorale, sotto i balconi della Federazione del PCI in corso Mazzini, a Cosenza. Aveva 81 anni e il partito lo aveva un po’ mortificato non assegnandogli per la prima volta il numero 1 della lista, sia pure per darlo al segretario nazionale Luigi Longo. Le ultime parole del suo discorso sono da allora impresse come a fuoco nella mia memoria, proprio per il loro radicalismo, e misero la mia testa in subbuglio: «E ricordatevi, compagni, che lo Stato borghese si abbatte, non si cambia!», scandì Gullo tra applausi e sventolio di bandiere rosse. Una frase di derivazione chiaramente bordighiana che Togliatti non credo avrebbe mai potuto pronunciare dopo aver inventato il «partito nuovo» e la «democrazia progressiva».
Posizioni radicali Gullo espresse su tanti altri temi, e tralascio di proposito il ben noto “ministro dei contadini”: ad esempio sui rapporti con la DC e i cattolici, sempre su posizioni laiciste, anche in questo caso differenziandosi dal più dialogante Togliatti, o convergendo sulla proposta di un altro politico radicale, ma cattolico e democristiano, Giuseppe Dossetti, che avrebbe voluto inserire nella Costituzione il riconoscimento del diritto alla resistenza individuale e collettiva contro atti dei pubblici poteri che violino le libertà fondamentali.
Quella del radicalismo, insomma, mi sembra una chiave di lettura interessante del pensiero e dell’agire politico di Fausto Gullo, meritevole di approfondimenti. A cominciare dal meridionalista e antiregionalista che il 28 maggio del 1947 pronuncia alla Costituente quel grande discorso “profetico”, e purtroppo attualissimo a causa della deriva secessionista in atto, in cui prevede il naturale conflitto tra Stato e Regioni, con lo Stato che frena le autonomie regionali e le autonomie regionali che tendono invece a «rompere gli argini». Non aveva però previsto (ma come poteva!) che forze secessioniste avrebbero un giorno messo le mani sullo Stato e realizzato, attraverso la cosiddetta autonomia differenziata, il loro progetto anti-italiano.

Pubblicato il

categorie: ,

Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea

Rivista calabrese di storia del ’900

Bollettino dell'ICSAIC (1985-1996)

Archivi storici

Pubblicazioni

Giornale di storia contemporanea

Studi sulla Calabria
Autori calabresi
Tesi sulla Calabria